il caso

Prete sparito a Medjiugorje, sui social l’appello di Brosio

Ricerche ridotte: elicotteri e aerei si sono fermati, proseguono solo protezione civile e cani addestrati

PESCARA. Sono rimasti solo protezione civile e cani addestrati alle ricerche, a Medjiugorje, a perlustrare l’area in cui si sono perse le tracce di padre Luciano Ciciarelli, il missionario monfortano di 79 anni originario di Civitella Casanova di cui non si sa più nulla dal 2 agosto. Il contingente iniziale è via via cresciuto e poi si è assottigliato, nel momento in cui sono stati conclusi alcuni passaggi. Non ci sono più, infatti, i mezzi aerei, che hanno sorvolato la zona dove potrebbe essere accaduta una disgrazia a padre Luciano e hanno anche fotografato il terreno sottostante, particolarmente impervio. Le immagini, scattate grazie ad apparecchiature sofisticate, sono state studiate dettagliatamente e non è emersa alcuna traccia che possa ricondurre al religioso, che era a Medjugorje per degli appuntamenti spirituali.

Tutto ciò che avviene in Bosnia e Erzegovina viene monitorato costantemente da padre Angelo Livio Epis, superiore provinciale dei missionari monfortani. Ieri ha avuto rassicurazioni sul fatto che, nonostante sia passato quasi un mese e mezzo, le ricerche vanno avanti. Al momento, però, sono affidate solo alle squadre di protezione civile e ai cani addestrati. A seguirle è l’ambasciata, insieme al console onorario a Mostar, e padre Angelo ha chiesto che vengano messi a disposizione anche altri mezzi, pur sapendo che possono esserci altre emergenze da seguire e che l’elicottero e gli aerei che si sono sollevati le prime settimane potrebbero essere dirottati a Medjugorje solo se in caso di sviluppi ulteriori.

Fino ad ora, però, non è emerso nulla che possa far pensare alla presenza tra quelle montagne del missionario monfortano, molto conosciuto e amato per l’attività portata avanti in favore dei poveri, in Europa, negli Stati Uniti e in Sud America, ma anche per il suo impegno nell’annuncio del Vangelo e la sua immensa devozione alla Madonna. L’unico indizio sul religioso è stato il suo cellulare, squillato a vuoto dal pomeriggio del 2 agosto - ultimo giorno in cui è stato visto vivo - fino al 6, prima che la batteria si esaurisse e mandasse un flebile segnale, registrato il 7 agosto. Le ipotesi prese in considerazione sono diverse, a partire dalla disgrazia, considerato che quei giorni sono stati molto caldi e padre Luciano potrebbe essere rimasto vittima di un incidente mentre si spostava dalla collina delle apparizioni alla montagna della via crucis.

Padre Angelo, così come i familiari del 79enne, sperano che l’attenzione su questo caso resti alta e il responsabile dei monfortani ricorda l’ultimo incontro con padre Luciano. «L’ho visto a aprile», racconta, e «l'ho invitato a preoccuparsi della sua età e della salute e gli ho chiesto di dedicarsi a mettere ordine all'eredità spirituale lasciata dal fondatore del movimento Consecratio Mundi, di cui padre Luciano faceva parte. In particolare», aggiunge, «gli ho chiesto di armonizzare le varie realtà che andavano sotto il nome di questo movimento. E lui mi promise lo avrebbe fatto, al rientro dagli Stati Uniti, volendo restare in Italia, nel 2015». Poi, però, ha deciso in autonomia di andare a Medjugorje.

Della scomparsa si è interessato anche Paolo Brosio ha annunciato un appello attraverso i social network.

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