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Processo Ecoemme, si va verso la prescrizione

Oggi l'audizione dei testimoni a difesa dell'ex sindaco Pasquale Cordoma e del consigliere regionale Lorenzo Sospiri, udienza aggiornata a fine maggio

PESCARA. Sfilano i testimoni della difesa al processo Ecoemme, in corso nel tribunale di Pescara. Al centro del procedimento giudiziario i rapporti tra il Comune di Montesilvano (Pescara), che si è costituito parte civile attraverso l'avvocato Alberto Lorenzi, e la società pubblica-privata Ecoemme, attiva nel settore rifiuti e composta da Comune di Montesilvano, Deco del gruppo Di Zio e Comunità Montana Vestina. Procedimento frutto di un'indagine partita nel 2008 da un esposto su presunte irregolarità commesse da Ecoemme. A causa del dilatarsi dei tempi processuali, la maggior parte dei reati contestati rischia di andare in prescrizione. Il giudice Angelo Zaccagnini ha fissato la prossima udienza per il 26 maggio, quando saranno completate le audizioni dei testimoni della difesa. Secondo le accuse, formulate dal pubblico ministero Anna Rita Mantini, l'ex sindaco di Montesilvano Pasquale Cordoma e il consigliere regionale Lorenzo Sospiri si sarebbero attivati per favorire il gruppo Di Zio nel consolidamento di una gestione monopolistica del servizio dei rifiuti a Montesilvano, in cambio della corresponsione di alcune somme di danaro. Il legale di Cordoma, Augusto La Morgia, ha cercato di smontare le accuse del pm relative alle responsabilità per la mancata indizione di una nuova gara d'appalto, dopo la scadenza del contratto tra Ecoemme e Comune: le testimonianze di funzionari e amministratori dell'epoca, pur restituendo un quadro controverso in merito ai diversi orientamenti relativi a urgenza e necessità di indire la gara, non hanno rivelato comportamenti ostativi messi in atti dall'ex sindaco. Gli altri imputati, oltre a Cordoma e Di Zio, sono: Massimo Sfamurri, presidente di Ambiente Spa, Antonello De Vico, sindaco di Farindola (Pescara), Ettore Paolo Di Zio, ex consigliere del Cda di Ecoemme, Ettore Ferdinando Di Zio, imprenditore, Fabio Savini, ex vice presidente del Cda di Ecoemme, Paolo Cucculelli, tecnico della Comunità Vestina, e Giordano De Luca, ex consigliere del Cda di Ecoemme. Tutti sono accusati di corruzione, con Ettore Ferdinando Di Zio che deve rispondere anche del reato di truffa.

Nel corso del processo sono stati ascoltati anche alcuni testimoni, tra cui l'ex comandante della Compagnia di Montesilvano Enzo Marinelli.  «Nel 2008 l'ex sindaco di Montesilvano, Pasquale Cordoma, venne a trovarmi in ufficio piuttosto agitato - ha riferito l'ex comandante dei carabinieri di Montesilvano, nell'ambito del processo Ecoemme in corso al tribunale di Pescara - Mi parlò di un atteggiamento arrogante dei fratelli Di Zio, relativo alla cessazione di un appalto sui rifiuti che lo riguardava direttamente, ma non parlò apertamente di minacce». Il riferimento è all'appalto tra il Comune di Montesilvano e la Ecoemme, società pubblica-privata controllata in larga parta dalla Deco del gruppo Di Zio, scaduto nel 2006, in regime di prorogatio fino al 2010. Secondo le accuse formulate dal pubblico ministero Anna Rita Mantini, l'ex sindaco di Montesilvano Pasquale Cordoma e il consigliere regionale Lorenzo Sospiri, che devono rispondere del reato di corruzione, avrebbero agevolato il gruppo Di Zio in merito all'affidamento e alla gestione del servizio dei rifiuti a Montesilvano, in cambio della corresponsione di alcune somme di danaro. L'audizione di Marinelli era stata richiesta dal legale di Cordoma, Augusto La Morgia.