Province, intesa bipartisan per la fusione con Teramo

Pd, Pdl, Udc e Fli presentano una mozione in consiglio sull’accorpamento Acerbo (Prc) avverte: comunque vada Pescara resterà il capoluogo

PESCARA. Spunta un accordo bipartisan tra le principali forze politiche del consiglio comunale sull’accorpamento delle Province. I consiglieri dell’Udc Licio Di Biase, del Pd Moreno Di Pietrantonio, del Pdl Vincenzo D’Incecco e di Fli Giuseppe Bruno hanno presentato insieme una mozione, in discussione ad una delle prossime sedute del consiglio comunale, per il mantenimento in Abruzzo di tre Province, quelle di Chieti, L’Aquila e Pescara-Teramo, tramite la fusione di queste ultime due.

Secondo i quattro consiglieri, «i provvedimenti del governo Monti, tesi alla razionalizzazione attraverso l’accorpamento o la soppressione delle Province, tendono a generare forti perplessità in Abruzzo sul definitivo assetto». «Tali criteri», a loro dire, «permetterebbero il mantenimento in Abruzzo di tre Province». In base a questo ragionamento, Chieti risponderebbe ad entrambi i requisiti previsti dalla norma e cioè il territorio di almeno 2.500 chilometri quadrati e 350.000 abitanti; L’Aquila non avrebbe problemi essendo capoluogo di regione; mentre per Pescara e Teramo si potrebbe procedere alla fusione per creare un’unica Provincia individuando un nuovo nome. «Tale articolazione», fanno presente i quattro consiglieri, «permetterebbe un ottimale equilibrio del territorio, un equilibrato numero di Comuni e un ragionevole numero di abitanti». Da qui la richiesta al sindaco di attivarsi nelle sedi opportune per garantire l’articolazione delle tre Province.

Intanto, il consigliere di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo fa sapere che «comunque vada Pescara sarà capoluogo di provincia». «Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della deliberazione del Consiglio dei ministri del 20 luglio 2012», spiega, «finisce finalmente la diatriba nel centrodestra».

Ecco cosa è scritto nel provvedimento: «Assume il ruolo di Comune capoluogo delle singole Province il Comune già capoluogo delle Province oggetto di riordino con maggior popolazione residente».

«Gli scenari possibili sono molteplici ed è giusto discuterne», osserva il consigliere di Rifondazione comunista, «ma una cosa è certa: comunque vada Pescara sarà capoluogo. Finalmente è ufficiale una notizia che ufficiosamente era nota a tutti, tranne agli esponenti del centrodestra che si sono accapigliati tra di loro in conflitti campanilistici demenziali». «Speriamo che ora si cominci a discutere seriamente», conclude.

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