Il reparto di Rianimazione dell'ospedale di Pescara

PESCARA

Quattro medici indagati per la giovane mamma morta in ospedale

Veronica Costantini, 32 anni, di Montesilvano, è deceduta dopo che un malore l'aveva portata due volte al Pronto soccorso dello Spirito Santo

PESCARA. Quattro medici sono indagati per omicidio colposo, dalla procura di Pescara, in relazione alla morte di Veronica Costantini, 32 anni, di Montesilvano (Pescara), deceduta lo scorso 6 aprile all'ospedale di Pescara. Il fascicolo è stato aperto dal sostituto procuratore Andrea Papalia. Lunedì, 1° aprile, la giovane donna aveva avuto i primi problemi di salute. Era stata portata in ospedale per due volte in due giorni. Sabato scorso, la morte.

Veronica Costantini, 32 anni, di Montesilvano (foto da Fb)

Madre di due bimbe, montesilvanese,  se n’è andata via come trascinata da un’onda inattesa, violenta e inarrestabile. Assistiti dall'avvocato Anthony Aliano, il marito Lorenzo Grilli e i genitori di Veronica _ Alvaro e Monica _  hanno presentato un dettagliato esposto alla procura di Pescara. Vogliono capire perché Veronica non c’è più e chiedono che «i responsabili, allo stato ignoti, vengano puniti per tutti quei reati che dovessero emergere nel corso delle indagini».

Sul caso si è mossa anche la Regione. L'assessore alla Salute, Nicoletta Verì, ha attivato il servizio ispettivo del dipartimento Salute e Welfare della Regione, per acquisire ulteriori elementi sul decesso della 32enne avvenuto nell'ospedale di Pescara. Il servizio ispettivo (che opera autonomamente rispetto alla magistratura ordinaria) viene attivato su disposizione del componente la giunta regionale, per ottenere informazioni dettagliate e verificare tutti i passaggi della vicenda. La direzione generale della Asl trasmetterà una relazione e fornirà la documentazione in possesso dell'azienda. Tutto il fascicolo sarà sottoposto a vaglio del servizio che, nell'eventualità dovessero emergere incongruenze, adotterà provvedimenti conseguenti.

In sei pagine, l'avvocato Aliano ha ricostruito passo dopo passo, in 54 punti, gli ultimi giorni di Veronica, una bella e giovane donna con un passato da modella, sempre gioiosa, attentissima all’alimentazione e molto attaccata ai suoi cari. L’incubo per questa famiglia comincia il primo aprile, lunedì mattina, quando la madre di Veronica, un'infermiera in pensione, si accorge che la figlia sta poco bene: la giovane è confusa, sembra mentalmente assente e non riesce a rispondere alle domande sul suo stato di salute. All’ora di pranzo, scatta la richiesta di intervento al 118: Veronica viene trasportata in ospedale, a Pescara, per essere sottoposta a una serie di controlli. Alle 3 di notte, viene dimessa. Il giorno dopo, la situazione non cambia: la giovane è sempre confusa e assente, sguardo perso nel vuoto. Spesso si comprime il lato destro della testa, risponde farfugliando. Ancora una volta, la madre chiede aiuto: il medico di base visita la 32enne a casa e le somministra dei medicinali. La mattina successiva, si legge ancora nell'esposto, Veronica è visibilmente peggiorata. Viene di nuovo trasportata dal 118 al Pronto soccorso, ricominciano gli accertamenti: la paziente viene prima ricoverata nel reparto di Malattie infettive, poi trasferita in Neuropsichiatria. E' giovedì quando la giovane accusa una crisi epilettica. La madre, che non la perde mai di vista, si informa costantemente sul suo stato di salute e sulle cure che le vengono somministrate, persino sollecitandole. Telefona in ospedale anche alle 4 del mattino per sapere delle condizioni della figlia.

Veronica Costantini, 32 anni, di Montesilvano

Di lì a poco, sarebbe accaduto il peggio. Alle 7, quando la donna arriva in reparto, viene a sapere che la figlia è stata trasferita in Rianimazione per una crisi cardiaca che l'aveva lasciata, è scritto ancora nell'esposto, «per almeno venti minuti, senza attività vitale». Viene intanto avviata la procedura per l’eventuale donazione degli organi, con il consenso del  marito, poi si arriva alla dichiarazione di morte cerebrale. Con il passare delle ore, la situazione precipita: il cuore di Veronica smette di battere.

Nell’esposto, è stata chiesta la nomina di un consulente per assistere all’eventuale prelievo degli organi e all’autopsia, sollecitata per riscontrare le cause del decesso. Per il marito e i genitori di Veronica, le decisioni del personale medico sono state «gravi e grossolane». E con una «corretta diagnosi, facilmente riscontrabile», sarebbe stato possibile evitare il triste epilogo. Dopo aver ascoltato i parenti della 32enne, Aliano parla di «elementi inquietanti che hanno caratterizzato la gestione della paziente».