Francesco Schettino

Quel che resta della nave è ancora in smantellamento nel superbacino di Genova

AI contorni della carcassa della Concordia rimarranno negli occhi di Genova per molti anni ancora. Era nata qui nel 2005 e qui è venuta a morire 12 anni dopo

GENOVA. I contorni della carcassa della Concordia rimarranno negli occhi di Genova per molti anni ancora. Era nata qui nel 2005 e qui è venuta a morire 12 anni dopo: smantellata, per la maggior parte riciclata, senza più la dignità di un nome vero. Considerata “perdita totale” dopo l'incidente del 13 gennaio 2012, Costa Concordia divenne nave Concordia e poi semplicemente relitto. Un relitto che grazie all'ingegno umano è stato fatto riemergere, trascinato per miglia e miglia e infine distrutto.
Era arrivata a Genova il 27 luglio 2014, sorretta da 30 cassoni di galleggiamento, i cosiddetti sponson e accolta dal lugubre ululato delle sirene dei rimorchiatori mentre doppiava lentissimamente i fanali della diga foranea. Un “miglio verde” faticoso, percorso passo dopo passo sotto gli occhi del mondo. Subito dopo l'ormeggio nel porto genovese, la proprietà della nave è stata ceduta al consorzio Ship Recycling costituito da Saipem e San Giorgio del Porto: con un'operazione senza precedenti, il relitto è stato tagliato a fette ponte dopo ponte. Il 12 maggio 2015, alleggerito di 5.700 tonnellate di materiali, è stato trasferito nell'area dell'ex Superbacino del porto di Genova per essere definitivamente smantellato. I numeri dei materiali recuperati o semplicemente avviati a smaltimento sono enormi: 7.700 tonnellate di rottami di metallo riciclate, 8.600 tonnellate di materiali smaltiti, 4.700 tonnellate di materiali elettrici riciclati.
Il 1 settembre 2016, la parte del relitto rimasta dopo la prima fase di smantellamento è stata trasferita al bacino di carenaggio numero 4. Quello che rimaneva è stato messo in secco, difeso dagli stesi teli bianchi che oscuravano la silhouette del relitto appena arrivato a Genova. Le poche foto che circolano raccontano di un enorme pianale arrugginito che non assomiglia più nemmeno a una chiatta, un brutto pontone che piano piano viene eliminato. L'imponente nave, quasi 300 metri di lunghezza, è stata tagliata a fette, squartata e smembrata. Senza nome né identità, senza un profilo, praticamente non esiste più.
Concordia è nata a Genova il 2 settembre 2005 e subito ha raggiunto il suo primo record: era infatti la più grande nave della Marina mercantile italiana e portava il nome della dea romana della pace in onore di un'Europa unita. Quando è naufragata ha conquistato altri record: è diventata il più grande relitto della marineria ed è simbolo della più importante operazione di recupero. Resterà un simbolo ma nessuna si chiamerà più come lei.