Quella cena dal "MORO"

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Sono trascorsi alcuni anni, ma non riesco a dimenticare quella deliziosa cena con due colleghi a Mestre, presso il ristorante "Moro", piccolo locale gradevole e accogliente. Al momento di ordinare il titolare Lino Moro ci illustrò i piatti della casa. Come primo scegliemmo pappardelle al sugo di anatra. Come secondo fegato di vitello alla veneziana e arrosto misto alla griglia. Per il vino ci affidammo a Lino, ottimo intenditore, il quale avendo saputo che provenivo dall'Abruzzo mi disse: "Perché non fa provare ai suoi colleghi un prodotto della sua terra, un Montepulciano d'Abruzzo?" Ci propose un "Marina Cvetic" di 14,5°, della cantina Masciarelli, in provincia di Chieti. Aggiunse: "Presenta un ottimo rapporto qualità-prezzo e bevuto a 18°-20° C si sposa bene con i piatti che avete scelto". Parlammo in breve della località di coltivazione delle uve: S. Martino alla M. e dintorni; terreni collinari 200-400 m s.l.m. e ottime condizioni pedoclimatiche, ecc. Poco dopo, il nostro, portò l'elegante bottiglia e l'aprì. Lo invitai all'assaggio; lui accettò e versò nei bicchieri delle piccole quantità di vino, che venne con cura agitato e ossigenato. Ci suggerì, per l'esame organolettico, di mangiare un pezzetto di pane per creare una base gustativa al palato. Quindi, rilevammo la limpidezza e il colore del vino: rosso rubino. All'olfatto, sentimmo profumi di more e di ciliegie. Al gusto risultò pieno ed armonico, con un giusto equilibrio tra la componente tannica, l'acidità ed il grado alcolico. Poi iniziò la cena, che si rivelò per me indimenticabile; buono il pasto, eccelso il nettare che lo esaltò. Nel corso della vita di ognuno di noi, ci sono incontri o situazioni che amiamo ricordare per uno sguardo, una parola e/o una gradevole sensazione, che si imprime nel nostro cuore e nella nostra mente. In questa circostanza sento di ancorare in quel luogo uno dei più piacevoli ricordi tra quelli degni di memoria e considerazione, relativamente all'aspetto edonistico.

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