L'EDITORIALE

Questo nuovo giornale

L'editoriale del direttore del Centro di domenica 6 novembre 2016

Sono passati cinque giorni dall'insediamento della nuova direzione. Con i fantastici colleghi della redazione abbiamo avuto il tempo di fare solo pochi numeri di questo giornale. Sono stati giorni intensi di lavoro, ma anche di sensazioni profonde. Soprattutto per l'attenzione, l'entusiasmo e il grande affetto che gli abruzzesi ci hanno riservato.

Lettere, telefonate, strette di mano. Davvero una bella sorpresa, visto che in un periodo tanto difficile come questo, nulla è scontato. Grazie alla comunità di cittadini che intorno alle sue pagine raccoglie, il Centro sembra così rinverdire il patto antico che trenta anni fa strinse con l'Abruzzo. Per questa attenzione ringraziamo tutti.

Sono stati giorni segnati da avvenimenti piccoli e grandi. E di cui abbiamo dato conto con l'abituale attenzione. Giorni marchiati dalla minaccia del terremoto. Una brutta bestia che in ogni angolo della regione conosciamo da sempre. Stavolta, insieme alle zone più ferite del Lazio e dell'Umbria, tocca alla provincia di Teramo e (al solito) a quella de L'Aquila, sopportarne le conseguenze.

Ancora una volta sono venute fuori le negligenze degli apparati pubblici. Infrastrutture insicure, patrimonio abitativo a rischio e mai messo a norma, edifici (anche strategici) inadeguati a fronteggiare le minacce del sisma. Come se il dramma del 2009, con le sue immani distruzioni, non si fosse mai registrato. Ma di questo riparleremo.

Abbiamo avviato un processo di trasformazione del giornale. Aprendo nuovi fronti informativi, con articoli e inchieste, notiziari più ricchi e una grafica più moderna e accattivante. Uno sforzo che sembra incontrare i favori dei lettori. In quest'opera di rinnovamento e di arricchimento investiremo le nostre risorse. Sfoglierete presto nuove pagine e rubriche, aperte sempre più al contributo dei cittadini. Che potranno far sentire la loro voce, attraverso lettere e mail, utilizzando i nostri social e, perché no, anche venendoci a trovare. Il nostro punto di riferimento continueranno ad essere i loro diritti, soprattutto quelli smarriti e negati. E per la tutela dei quali continueremo come sempre a impegnarci.