la protesta

«Qui ad Apollo clienti dimezzati in un anno»

PESCARA. «Rispetto all’estate scorsa, il lavoro è diminuito del 50-60 per cento e la colpa è delle istituzioni che prima hanno scatenato una fobia generale del mare inquinato e poi ci hanno...

PESCARA. «Rispetto all’estate scorsa, il lavoro è diminuito del 50-60 per cento e la colpa è delle istituzioni che prima hanno scatenato una fobia generale del mare inquinato e poi ci hanno abbandonato». Si sfoga così Domenico Pagliari gestore dello stabilimento Apollo, sul lungomare nord. Quel tratto della riviera, tra il porto e via Balilla, da settimane è nell’occhio del ciclone perché il sindaco Marco Alessandrini non ha mai comunicato alla cittadinanza che il 28 luglio scorso, a causa della rottura della condotta fognaria in via Raiale, sono stati riversati in acqua 25mila metri cubi di liquami.

«Oggi i test sono tornati buoni, ma la gente ha paura di tuffarsi a mare», prosegue Pagliari, «abbiamo costruito questo stabilimento grazie ai sacrifici di mio padre, che nel 2003 ha investito tutti i suoi risparmi per dare un futuro ai suoi tre figli. Abbiamo un parco giochi per i bambini che è il più grande in Abruzzo, ma nei giorni centrali di agosto non abbiamo potuto utilizzarlo. Fa male sentire le mamme che non vengono più in spiaggia perché i figli non possono fare il bagno. Mi fa venire voglia di mollare tutto».

Pagliari racconta che incassi così bassi non si erano mai registrati. «Paghiamo lo scotto di avere l’attività in prossimità del porto», rimarca il gestore del Lido Apollo, «adesso la gente sta tornando al mare, ma con scetticismo. Ci vorrà del tempo per riprendersi da questa stagione andata storta». Il balneatore invoca l’intervento delle istituzioni. «Il nostro obiettivo», ammette, «è ottenere l’autorizzazione per la realizzazione di una piscina interna allo stabilimento, in modo da ovviare all’inconveniente del mare inquinato».

Ylenia Gifuni

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