Regione, il Pd martella Chiodi

D’Alessandro: «Su sanità e lavoro nessuna risposta positiva»

PESCARA. L’Abruzzo è una regione “inChiodata” ai suoi problemi. Problemi che non hanno avuto risposta. A dirlo è il Partito Democratico, che ha tracciato il bilancio di un anno di governo della Regione del presidente Gianni Chiodi e ha lanciato una mobilitazione su tutto il territorio. «Andremo dove ci sono i problemi e faremo conoscere le nostre proposte. Quelle 24 proposte già presentate e non tenute in considerazione», ha spiegato il capogruppo Pd in Consiglio regionale Camillo D’Alessandro nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato i consiglieri e il segretario regionale Silvio Paolucci per spiegare punto per punto perchè la regione è “inChiodata”.

D’Alessandro ha citato i preoccupanti dati sulla cassa integrazione che vedono nel 2009 un aumento della Cig del 430% rispetto al 2008. «In un anno» ha spiegato il capogruppo «36.000 persone hanno usufruito della cassa integrazione e si sono persi 32.000 posti di lavoro. Se poi aggiungiamo a queste le 41.000 persone in cerca di lavoro, che sono aumentate rispetto al 2008, il quadro è completo».
«L’Abruzzo» ha detto D’Alessandro «vive una crisi economica profonda e tragica. E non può valere la scusa della crisi: i territori si devono attrezzare stabilendo politiche di sviluppo, altrimenti a crisi finita ci si troverà davanti un altro Abruzzo».

Altra nota dolente per il Pd è il caso di Villa Pini, dove 1600 dipendenti sono senza stipendio da 299. «Avevamo proposto» ha spiegato D’Alessandro «che il personale seguisse le prestazioni. Ma per farlo capire a Chiodi è servito che lo ribadisse il senatore Ignazio Marino».
Sotto accusa è anche l’altissimo numero degli enti commissariati. Una situazione che, rileva il Pd, in 365 giorni non è cambiata per nulla. Così come non è cambiato nulla nel settore sanità. «In un anno non sono stati capaci di fare il piano sanitario e quelli di riordino e di rientro. Quelli in vigore sono ancora quelli approvati dalla giunta precedente».

Anche sulla gestione dell’emergenza terremoto il Pd bacchetta il governatore. «Va fatta subito una legge» ha detto D’Alessandro «sulla ricostruzione, sull’Aquila capoluogo e sul ruolo dei centri storici. Nella ricostruzione vanno poi coinvolte in modo diverso le imprese abruzzesi, che al momento sono solo il 24% del totale. Troppo poco. E serve anche un osservatorio che fotografi quello che si fa nei cantieri».
«Chiodi e i suoi» ha concluso D’Alessandro «hanno scelto di essere figuranti. Di fronte ai problemi sono fuggiti e i protagonisti e i registi sono stati gli altri. E’ questo l’Abruzzo che ci consegnano».