Regione, sette nomi in lizza per guidare le commissioni 

Da oggi la fase 2: parte la giunta per le elezioni che può cambiare lo scenario

L’AQUILA. Regione, parte la fase 2. E sarà come un domino dove il primo tassello dà l’innesco a tutti gli altri. Si comincia oggi con la Conferenza dei Capigruppo che andrà a formare la Giunta per le elezioni. Il cui verdetto darà il via libera definitivo al nuovo Consiglio regionale e alla Giunta Marsilio, quindi aprirà le porte dell’Emiciclo a cinque non eletti in prima battuta che subentreranno con il meccanismo della surroga e, infine, permetterà di decidere le composizioni delle Commissioni consiliari di cui le cinque permanenti rappresentano il piatto più succulento per la maggioranza di centrodestra.
Sarà una giornata decisiva per la squadra di governo del presidente rieletto. Una giornata segnata dalla suspense perché può cambiare tutto o niente. Andiamo con ordine.
IL VERDETTO.
La conferenza dei Capigruppo è convocata per oggi, alle 11, per l’organizzazione dei lavori in vista della prossima seduta dell’Assemblea legislativa del 23 aprile. Sempre oggi, con inizio alle 11,30, si riunirà la Conferenza dei Capigruppo costituita in Giunta per le elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e le immunità, per esaminare il decreto del Presidente Marsilio sulle nomine dei sei assessori della nuova Giunta regionale (Emanuele Imprudente, Mario Quaglieri, Tiziana Magnacca, Umberto D’Annuntiis, Roberto Santangelo e Nicoletta Verì) e il conferimento delle relative deleghe.
Lo stesso organismo dovrà anche ufficializzare i surroganti dei Consiglieri nominati assessori, e cioè Carla Mannetti (Lega), Maria Assunta Rossi, Francesco Prospero e Marilena Rossi (Fratelli d’Italia) e Antonietta La Porta. Ma, soprattutto, come stabilito dal Regolamento interno per i lavori del Consiglio, la Giunta per le elezioni è chiamata a verificare le condizioni di eleggibilità dei singoli Consiglieri, previste dalla Legge regionale, e a proporre all’Assemblea legislativa la convalida di quei Consiglieri nei confronti dei quali abbia accertato la non sussistenza delle cause di ineleggibilità o incompatibilità.
In altre parole, oggi innanzitutto parte la verifica della posizione di Quaglieri, l’assessore marsicano rieletto con ben 12mila voti su cui però pende un accertamento di compatibilità tra i due ruoli che svolge di componente del governo regionale e medico di una struttura sanitaria privata. La decisione è rimessa nelle mani della Giunta per le elezioni che potrebbe pronunciarsi anche entro oggi ma lo stesso Quaglieri ha la possibilità di chiudere la partita esercitando il diritto di opzione. Un’ipotesi però scartata dall’assessore che ritiene di essere in regola e non ha indugiato a firmare l’accettazione dell’incarico in giunta con delega al Bilancio. C’è però da aggiungere che il segnale premonitore del verdetto sul medico-assessore si avvertirà già dalle prime battute della Giunta che, nella fase iniziale, dovrà deliberare il via libera alle surroghe. Un via libera che, nel caso di Quaglieri, potrebbe anche essere congelato.
LA CORSA A SETTE
Sulla scelta dei presidenti delle commissioni permanenti si misurerà la tenuta della coalizione di centrodestra.
I nomi in corsa sono sette per cinque posizioni. Fratelli d’Italia punta su Nicola Campitelli, Paolo Gatti e Leonardo D’Addazio; Forza Italia invece su Emiliano Di Matteo oppure Antonietta La Porta; infine la Lega che propone Vincenzo D’Incecco o Carla Mannetti. Le commissioni più ambite sono indubbiamente la prima (Bilancio) e la quinta (Salute, Lavoro e Cultura). Seguono a pari merito la seconda (Territorio, Ambiente e Infrastrutture) e la terza (Agricoltura, Sviluppo e Coesione, Attività produttive); infine la quarta (Politiche Europee).
Le assegnazioni saranno il frutto di una mediazione fra i Capigruppo dei tre partiti azionisti di maggioranza del centrodestra e i criteri seguiti per le scelte si baseranno innanzitutto sull’esperienza dei consiglieri regionali designati per evitare false partenze. Così come è nelle intenzioni del partito del governatore Marsilio, Fratelli d’Italia, concedere alla Lega il diritto della prima scelta.
Il che porta a dire già da oggi che per la prima commissione il favorito è D’Incecco mentre, per le altre, si fanno i nomi del forzista Di Matteo per la commissione Agricoltura, e dei meloniani Campitelli, Gatti e D’Addazio rispettivamente per le commissioni Ambiente, Sanità e Politiche europeo. Con il consigliere teramano super votato alle elezioni del 10 marzo scorso che, rispetto al collega pennese, avrebbe la facoltà a esercitare un diritto di prelazione sull’una o l’altra commissione.
In altre parole: Fratelli d’Italia vuole trattare Gatti con i guanti di velluto.
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