Regole per l’edilizia, la maggioranza battuta

Scivolone del centrodestra in aula: pregiudiziale dell’opposizione blocca le norme del Decreto sviluppo

PESCARA. Brutto scivolone della maggioranza in consiglio comunale sulle regole per l’edilizia. Ieri mattina, l’opposizione è riuscita ad approvare una pregiudiziale che ha costretto l’amministrazione comunale a ritirare la delibera di recepimento di una legge regionale per l’applicazione delle norme del Decreto sviluppo in materia di urbanistica. Provvedimento definito fondamentale dalla maggioranza per far ripartire il settore dell’edilizia a Pescara. Mentre per l’opposizione si tratta di «una catastrofe urbanistica».

Fatto sta che la mancata approvazione di questa delibera ha scatenato un putiferio in aula. Il centrosinistra è arrivato a chiedere le dimissioni dell’assessore all’urbanistica Marcello Antonelli, proponente della delibera. L’assessore ha respinto al mittente la richiesta e ha avanzato, a sua volta, quella di dimissioni dei consiglieri di opposizione che hanno bloccato «lo sviluppo della città».

Antonelli ha reagito pesantemente in consiglio, accusando i consiglieri del Pd di non aver rispettato un accordo, raggiunto venerdì scorso. Accordo che, a suo dire, prevedeva l’ennesimo rinvio dell’esame del progetto della società Le tre gemme per la riqualificazione dell’ex consorzio agrario di via del Circuito, in cambio dell’approvazione della delibera con le norme del Decreto sviluppo.

Il progetto è stato ritirato. Secondo l’assessore però, l’opposizione, al contrario della maggioranza, non avrebbe tenuto fede a quell’accordo, bloccando i lavori dell’aula con una serie di pregiudiziali durante l’esame della delibera sulle regole edilizie. E la prima di queste pregiudiziali dell’opposizione è andata a segno. Più precisamente, quella che ha imposto il ritiro della delibera «al fine di avviare approfondimenti e valutazioni per una migliore ponderazione dei premi di volumetria». È stata approvata con 14 sì e 13 no, grazie ai voti di Fli e ad alcune assenze nelle file della maggioranza. Duro il commento degli esponenti del centrodestra. «Questo gioco al massacro», ha detto Antonelli, «si sta consumando non sulla pelle di una maggioranza politica, ma sulla pelle di decine di imprese che attendono il Decreto sviluppo per il rilancio del settore e di centinaia di lavoratori. Stigmatizzo l’atteggiamento ostruzionistico». L’assessore ha anche criticato alcune assenze nella maggioranza: «Fanno emergere le difficoltà legate all’assunzione di doppi incarichi che non tutti riescono a gestire al meglio».

Uno degli assenti era la senatrice, coordinatrice del Pdl e consigliera Federica Chiavaroli, che ha così commentato la débacle in consiglio: «Accecata dall’odio politico, l’opposizione oggi ha definitivamente abdicato al ruolo di rappresentante delle istituzioni». Ha cantato vittoria, invece, il centrosinistra. «Il ritiro della delibera di Antonelli e Sospiri è un fatto positivo per la città», ha affermato Maurizio Acerbo (Prc), «abbiamo evitato che in centro e nelle zone a più alta densità edilizia piovessero premi di cubatura del 50 per cento». «È stata sventata una cementificazione», ha aggiunto Massimiliano Pignoli (Fli). «È stata disinnescata la delibera filo-favelas», ha concluso Giovanni Di Iacovo (Sel).(a.ben.)

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