Gigantografie delle vittime del disastro di Rigopiano

RIGOPIANO

Richieste di archiviazione depositate per ex governatori e assessori

Sono 18 le persone inizialmente incluse nel registro degli indagati che si avviano a uscire dall'inchiesta sul disastro dell'Hotel

PESCARA. Sono state depositate le richieste di archiviazione a carico di 18 persone, inizialmente indagate nell'ambito dell'inchiesta della procura di Pescara sul disastro dell'Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara).

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Gli indagati, da oltre 40, scendono dunque a 25, per i quali si profila la richiesta di rinvio a giudizio. Le posizioni stralciate sono quelle dei tre ex presidenti della giunta regionale abruzzese, Luciano D'Alfonso, Ottaviano Del Turco e Gianni Chiodi; degli assessori che si sono succeduti nella delega alla Protezione civile, Tommaso Ginoble, Daniela Stati, Mahmoud Srour, Gianfranco Giuliante e Mario Mazzocca; dell'ex vice presidente della Regione Abruzzo Enrico Paolini; dell'ex direttore generale della Regione Abruzzo, Cristina Gerardis; del direttore del dipartimento di Protezione civile, per tre mesi nel 2014, Giovanni Savini; del responsabile della sala operativa della Protezione civile Silvio Liberatore; del dirigente del servizio di Programmazione di attività della Protezione civile Antonio Iovino; del direttore del Dipartimento opere pubbliche della Regione Abruzzo fino al 2015 Vittorio Di Biase; del responsabile del 118 Vincenzino Lupi; della funzionaria della Prefettura di Pescara Daniela Acquaviva, dell'ex sottosegretario alla Giustizia, Federica Chiavaroli; della funzionaria della Protezione civile Tiziana Capuzzi. Chiesta l'archiviazione, solamente per alcuni capi di imputazione legati a reati minori, anche per l'amministratore e legale responsabile della società Gran Sasso Resort & Spa Bruno Di Tommaso, per il consulente incaricato da Di Tommaso al fine di adempiere le prescrizioni in materia di prevenzione infortuni Andrea Marrone, per l'ex prefetto di Pescara Francesco Provolo e per il dirigente regionale della Protezione civile Carlo Giovani. I quattro restano indagati per altri reati.