«Ridate le tessere gratis ai poveri»

Cento abbonamenti per gli autobus bloccati, i sindacati verso la protesta

PESCARA. La decisione del Comune di bloccare gli abbonamenti gratuiti degli autobus per i poveri ha scatenato una valanga di proteste. I più arrabbiati sono i sindacati dei pensionati che minacciano la mobilitazione, se non verrà ripristinato immediatamente il servizio.
Ma dure critiche sono piovute anche dal mondo politico. Pd, Rifondazione comunista e persino la Lista Teodoro, che fa parte della maggioranza di centrodestra, hanno accusato l’amministrazione comunale di voltare le spalle alle categorie più disagiate. Il riferimento è a quei cento cittadini, con redditi molto bassi, che usufruivano ogni anno degli abbonamenti gratis per viaggiare sui bus. Ma quest’anno il Comune ha deciso di far cancellare dal contratto di servizio con la Gtm la clausola che prevedeva la distribuzione di un certo numero di tessere gratis.

E’ scoppiato un putiferio. Al punto da costringere ieri il vice sindaco Berardino Fiorilli ad intervenire di nuovo, dopo le dichiarazioni rilasciate domenica scorsa al Centro, per ricordare i motivi dell’interruzione del servizio e per assicurare che «la consegna degli abbonamenti riprenderà tra qualche settimana». «Abbiamo sospeso il servizio per avviare le verifiche per scovare i furbi, che per anni hanno viaggiato gratis, pur avendo la possibilità di pagare le tessere», ha spiegato, «in attesa che venga ripreso, abbiamo consegnato dieci abbonamenti per le situazioni di maggiore emergenza».

PROTESTA DEI SINDACATI
I sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil sono già sul piede di guerra. Ieri, i tre segretari provinciali Giuliano Colazzilli, Romano Cocco e Antonio Settembrini, con una dichiarazione congiunta, hanno richiesto all’amministrazione comunale «il ripristino immediato del servizio soppresso». Ancora più esplicito il responsabile della Fnp Cisl. «L’amministrazione dimostra in questo modo che il sociale è soltanto un problema residuale», ha affermato Cocco, «per sole 12.500 euro l’anno sopprime un servizio indispensabile per aiutare la gente povera. Il 4 maggio incontreremo l’assessore alle politiche sociali Guido Cerolini. Vediamo se intende risolvere la questione, altrimenti saremo costretti a mobilitarci».

Meno accesi i toni del segretario generale della Cgil provinciale Paolo Castellucci. «A Pescara ci sono 1.500 persone che si rivolgono ogni giorno alle mense dei poveri», ha sottolineato, «gli ultimi dati hanno fatto registrare un aumento del 40 per cento delle persone che vivono in uno stato di necessità. Di fronte a questo scenario il Comune, anzichè aumentare i servizi, li riduce».

CRITICI ANCHE I POLITICI
Il primo commento è stato di Maurizio Acerbo (Prc). «Non si possono sospendere gli abbonamenti gratis per verificare se i beneficiari siano effettivamente in condizioni di indigenza», ha osservato, «se si seguisse la stessa logica, si dovrebbero sospendere anche le pensioni di invalidità per scovare i falsi invalidi». «All’indomani del varo del bilancio il sindaco Mascia tira giù la maschera e mostra il suo vero volto», ha detto Moreno Di Pietrantonio (Pd). «Dare la possibilità alle persone meno abbienti di muoversi gratuitamente sui mezzi pubblici è un dovere morale di qualunque amministrazione», ha fatto notare Stefano Casciano (Pd). «Ho versato di tasca mia 100 euro per pagare l’abbonamento a 4 persone bisognose», ha rivelato Massimiliano Pignoli (Lista Teodoro), «ma ora il servizio deve essere ripristinato».

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