Ridotta l’esenzione Irpef: tassati anche gli indigenti

Il consiglio abbassa a 10mila euro il limite di reddito per non versare l’addizionale I grillini chiedono un taglio agli stipendi dei consiglieri, ma la proposta non passa

PESCARA. Il consiglio comunale, ieri, ha varato un’altra stangata sulle tasse. Stavolta si tratta dell’addizionale comunale sull’Irpef. L’aula, approvando un emendamento degli uffici, ha ridotto la fascia di reddito che ha diritto all’esenzione. Poi, a tarda sera, è stata approvata anche la delibera con il voto contrario dell’opposizione. La soglia scende dall’attuale limite di 16.040 euro a 10.000 euro. Questo significa che tutti i redditi che vanno da 10.001 a 16.040, finora esclusi dal pagamento dell’addizionale Irpef, adesso dovranno versare la tassa comunale. Stiamo parlando di redditi medio bassi, cittadini che guadagnano o che percepiscono di pensione tra gli 830 e 1.336 euro al mese. Secondo alcuni calcoli approssimativi, l’applicazione dell’addizionale Irpef costerà in media 80 euro l’anno.

Il Movimento 5 Stelle e il centrodestra hanno cercato di bloccare l’apposita delibera, con una valanga di emendamenti, ma la maggioranza è riuscita ad applicare la ghigliottina facendoli decadere tutti. L’ostruzionismo dei 5 Stelle, in particolare, è andato avanti fino a sera e su ogni emendamento discusso in aula, complessivamente una cinquantina, i grillini hanno proposto di tagliare del 10 per cento gli stipendi di sindaco, assessori e consiglieri. Ma la proposta non è stata accolta. «Abbiamo richiesto un sacrificio anche ai politici», ha spiegato la capogruppo dei 5 Stelle Enrica Sabatini, «non è giusto che paghino solo i cittadini le conseguenze del dissesto finanziario del Comune».

Ma la stangata poteva essere molto più pesante. Infatti, il testo originario della delibera di modifica al regolamento sull’addizionale Irpef prevedeva di abbassare la soglia di esenzione da 16.040 a 5.830,76 euro, ossia l’importo di una pensione sociale. Così, anche i pensionati che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese avrebbero dovuto pagare l’addizionale.

Ma, su richiesta dei consiglieri di maggioranza, gli uffici amministrativi del Comune hanno provveduto a far risalire a 10.000 euro il limite di reddito per avere diritto all’esenzione. In realtà, i consiglieri di Sel, d’accordo con altri esponenti della maggioranza, hanno presentato un emendamento per far salire ancora di più la soglia, fino a 11.661,52 euro, ma la proposta di modifica aveva il parere negativo degli uffici e, quindi, non è stata approvata. Questo provvedimento sull’addizionale Irpef arriva, tra l’altro, a pochi giorni dall’approvazione di un’altra misura lacrime e sangue che ha cancellato le agevolazioni per il pagamento dell’Imu. Manovre entrambe necessarie, a detta dei tecnici comunali, per coprire i 2,6 milioni di euro che mancano all’appello per far quadrare il bilancio dell’ente, dopo l’ennesimo taglio praticato dal governo ai trasferimenti erariali.

Durissimo il commento del Movimento 5 Stelle al termine del consiglio. «Abbiamo invitato il sindaco Marco Alessandrini e i suoi assessori a dimettersi», ha detto la Sabatini, «perché queste misure così pesanti non erano un obbligo, ma una scelta. Come al solito, invece di tagliare i privilegi, sono stati colpiti ancora una volta i cittadini. Il taglio del 5-10 per cento agli stipendi di sindaco, assessori e consiglieri sarebbe stato un segnale per la cittadinanza, ossia una dimostrazione di voler contribuire ai sacrifici. Ma la maggioranza ha ignorato la nostra richiesta».

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