Rigopiano, mani e pale per scavare: così lavorano i soccorritori

I vigili del fuoco: «Si opera nei cunicoli, non è possibile utilizzare i macchinari». Il finanziere Bini: «Troppa umidità, la neve sta diventando sempre più pesante»

FARINDOLA. Giornata di ricerche a Rigopiano e ore di lunghissima attesa al Centro operativo multicomunale allestito in contrada Campetto a Penne. Vigili del fuoco, Esercito, soccorso alpino, guardia di finanza: tutti in prima linea a operare e cooperare per portare in salvo quante più persone rimaste intrappolate sotto le macerie di neve e detriti dell'Hotel Rigopiano.

«Si lavora in cunicoli. La gente potrebbe ancora resistere, questa è la nostra speranza. Andiamo avanti con pale e mani, dato che l'ambiente non permette di lavorare con seghe. Noi la speranza ce l'abbiamo sempre. Abbiamo montato tende igloo sul posto, nella zona dell'albergo, per evitare che le nostre squadre cambino. È fondamentale che conoscano il luogo e dunque sappiano muoversi velocemente all'interno. Si riposano solo 2 ore. Il rischio valanga è su tutta la struttura, ieri è passato da 4 a 3, ma è comunque un livello elevato. Il senso unico alternato nelle strade non agevola le operazioni. Abbiamo 9 squadre di Lazio e Toscana e sono in arrivo anche quelle di Lombardia e Veneto», ha spiegato Luca Cari, responsabile comunicazione vigili del fuoco. Al palazzetto dello sport pennese, in questi tristi giorni passato da campo da gioco a campo della speranza e del soccorso, abbiamo ascoltato anche i membri dell'Esercito italiano e della guardia di finanza. È commovente, da applausi, l'abnegazione e la forza dei soccorritori. Quelli del soccorso alpino dopo ogni missione ritornano al palazzetto, si stendono su materassi e sacchi a pelo per recuperare forze e ripartire. Ieri è stata una giornata di alti e bassi, si è saputo della presenza di un 24esimo disperso e si è saputo dell'individuazione di un nuovo corpo.

«Siamo sul posto con tre squadre che si stanno alternando ininterrottamente, scavando senza sosta per trovare prima possibile le persone che ancora mancano all'appello. Le difficoltà maggiori sono legate al maltempo e alla viabilità. Le ricerche vanno avanti continuamente», ha detto ieri mattina il Maggiore dell'esercito italiano Marco Amoriello, «Le condizioni meteo sono pessime e nei prossimi giorni non dovrebbero migliorare». Anche il vice brigadiere della guardia di finanza, Marco Bini, ha spiegato l'intervento che stanno effettuando gli uomini delle fiamme gialle all'hotel Rigopiano: «Siamo impegnati insieme ai vigili del fuoco a fare buche, noi non arriviamo più di tanto, con le nostre attrezzature arriviamo dove possiamo e poi dove è necessario l'intervento dei vigili del fuoco lo segnaliamo. Più riusciamo a scavare e più riusciamo a levare neve e aiutare i vigili del fuoco. Siamo al quarto giorno, la speranza di trovare persone in vita c'è sempre. Non è detto che riescano a comunicare con noi, ma è possibile che siano ancora in vita. Le difficoltà maggiori che stiamo incontrando sono l'umidità e poi la neve, che diventa sempre più pesante». Nonostante che il passare delle ore sia straziante, la speranza di tutti è che questi eroi riescano a realizzare altri miracoli.

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