Le reazioni all'inchiesta

Rigopiano, parlano indagati e parenti delle vittime / VIDEO

L'ex prefetto Provolo: "Mastico amaro, l'essenziale fu fatto". Si riunisce il Comitato vittime: "Soddisfatti, un passo verso la verità"

PESCARA. «Fa piacere vedere che dopo tutti questi mesi sono indagati personaggi che fin dall'inizio avevamo indicato come i presunti colpevoli, uno tra tutti l'ex prefetto di Pescara Francesco Provolo». Così Alessio Feniello, padre di Stefano, una delle vittime dell'Hotel Rigopiano di Farindola, commenta su Facebook gli ultimi sviluppi dell'inchiesta sul disastro del 18 gennaio scorso. La famiglia Feniello «continuerà a combattere per avere giustizia». Il nome di Stefano, due giorni dopo il disastro, era stato erroneamente inserito in una lista, comunicata dalle autorità ai familiari, relativa a cinque persone vive che sarebbero dovute arrivare a breve in ospedale. Ma il ragazzo, originario di Valva (Salerno) che si trovava all'hotel Rigopiano insieme alla fidanzata, Francesca Bronzi, uscita indenne dal disastro, non è mai arrivato.

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"Bene i nuovi indagati per Rigopiano, ma manca qualcuno"
Il Comitato vittime radunato davanti alla Procura appena appresa la notizia dell'allargamento dell'inchiesta sul disastro del resort (video di Simona De Leonardis)

 

Appresa la notizia relativa agli sviluppi dell'inchiesta sul disastro, con il numero degli indagati che è salito da 6 a 23, i familiari delle vittime si sono messi in viaggio verso Pescara, dandosi appuntamento davanti alla Procura. Arrivano dalle Marche, dal Lazio e dall'Umbria.

Gianluca Tanda

Il presidente del Comitato delle vittime, Gianluca Tanda, spiega di essersi sentito con altri familiari delle vittime e che nel commentare l'accaduto «non è mancata l' emozione». «Siamo soddisfatti perché ci avevano promesso sviluppi entro l'anno e questo è successo - aggiunge l'esponente del Comitato - non significa ancora nulla, ma è un segnale molto positivo».

«Massima soddisfazione che la magistratura abbia fatto il suo lavoro e che ci sia la speranza di dare giustizia alle povere vittime», viene espressa anche dall'avvocato Romolo Reboa, che insieme ai legali Roberta Verginelli, Maurizio Sangermano e Gabriele Germano assiste il superstite Giampaolo Matrone e i familiari di Valentina Cicioni, Marco Tanda e Jessica Tinari, tre delle 29 vittime di Rigopiano.

«Mastico amaro», è invece il laconico commento dell'ex prefetto di Pescara Francesco Provolo, raggiunto dall'avviso di garanzia per la vicenda di Rigopiano. Provolo è stato trasferito nei giorni scorsi a Roma. «Ho sempre detto che parlano le carte, i verbali - dice all'Ansa - Noi abbiamo lavorato, poi se uno mi chiede se si potevano fare le cose meglio, beh, se potevamo fare qualcosa di più, insomma, tutto può accadere. Ma l'essenziale è stato fatto, quindi questa cosa un po' mi ferisce perché questa, come ho detto spesso, è una cosa che porterò sempre nel cuore».

«Prendiamo atto con soddisfazione che il campo d'indagine sulle responsabilità per la tragedia sia stato esteso ai vertici della Regione Abruzzo», sottolineano invece gli avvocati Cristiana Valentini, Goffredo Tatozzi e Massimo Manieri, che assistono Ilario Lacchetta, sindaco di Farindola, Enrico Colangeli, tecnico comunale, e il Comune di Farindola, coinvolti nell'indagine su Rigopiano. «Siamo certi - aggiungono i tre legali - che questo contribuirà in maniera significativa alla scoperta della verità».