Rigopiano, violò i sigilli dell’area Va a processo papà Feniello

PESCARA . Giudizio immediato per Alessio Feniello, 57 anni, originario di Valva (Salerno), padre del giovane Stefano, una delle 29 vittime della tragedia dell'Hotel Rigopiano di Farindola, travolto...

PESCARA . Giudizio immediato per Alessio Feniello, 57 anni, originario di Valva (Salerno), padre del giovane Stefano, una delle 29 vittime della tragedia dell'Hotel Rigopiano di Farindola, travolto da una valanga il 18 gennaio 2017. A disporre il provvedimento nei confronti di Feniello, è stato il gip del Tribunale di Pescara, Elio Bongrazio, dopo che l’uomo aveva presentato opposizione al decreto di condanna, tramite il quale gli era stata inflitta una multa da 4.550 euro per avere violato, il 21 maggio 2018, i sigilli giudiziari apposti per delimitare l'area nella quale si trovavano le macerie del resort. Voleva deporre un mazzo di fiori. Il processo, davanti al tribunale monocratico di Pescara, si terrà il prossimo 26 settembre. È stato lo stesso Feniello a darne notizia, affidando le sue riflessioni a un post su Facebook. «Ho sempre sostenuto», ha scritto nel post, «che avrei affrontato il processo». Un caso, quello della multa, sul quale era intervenuto anche il vice premier Matteo Salvini. «Ho detto a papà Feniello di non pagare un euro. Ci manca giusto di essere multati per andare a portare i fiori al figlio. Se c'è una legge sbagliata, cambieremo questa legge», disse il ministro dell’interno. Giorgia Meloni, invece, aveva proposto una raccolta fondi per pagare la multa. Proposta rifiutata da Feniello: «Non voglio che questa mia vicenda personale venga strumentalizzata o utilizzata per fare campagna elettorale»,disse. Se i politici ne vogliono parlare, lo facessero con me in privato».