Rimborsi per le visite ai morti sei medici indagati per truffa

Sotto accusa le schede alterate degli straordinari, la procura: orari dilatati per guadagnare di più L’indagine partita dalle rivelazioni di un ex dipendente della Asl: irregolarità nelle reperibilità

PESCARA. Sei medici legali indagati per truffa. Secondo la ricostruzione della polizia giudiziaria e della procura, avrebbero fatto la cresta sugli straordinari, soprattutto di notte, durante le visite ai morti per constatarne i decessi. Una presunta truffa da un pugno di euro appena: a uno degli indagati è contestato «un ingiusto profitto» ottenuto tramite «artifici e raggiri» di 39,91 euro per meno di un’ora e mezzo di straordinario fatto in un giorno feriale. È quanto emerge dall’ultima inchiesta aperta sulla sanità pescarese.

Esposto del dipendente Asl. L’indagine sui rimborsi ai medici della Medicina legale è partita da un esposto che sarebbe stato presentato alla procura di Pescara da un dipendente della Asl con un passato proprio nella Medicina legale e che avrebbe riferito di presunte irregolarità durante la constatazione dei decessi. Soprattutto, durante le ore notturne quando i medici legali sono reperibili. Sotto inchiesta si ritrovano i medici legali Annamaria Ambrosi, Marilena Cassiani, Adelina Di Biagio, Antonio Di Muzio (indagato per il reato di falso e non di truffa), Giuliana Iachini e Giacomo La Mattina. L’esposto sarebbe di un corvo che avrebbe parlato di schede dei rimborsi truccate e di straordinari dilatati per mettere da parte quello che, agenti della polizia giudiziaria e pm Giampiero Di Florio, definiscono un «ingiusto profitto».

Cento testimoni. Acquisendo le schede alla Asl, i poliziotti in servizio in procura hanno passato al setaccio i documenti degli straordinari notturni, feriali, festivi e festivi notturni. Per confermare i fatti rivelati nella denuncia, gli agenti della polizia giudiziaria hanno chiamato a testimoniare negli uffici della procura i parenti dei morti: un viavai di un centinaio di persone che hanno dovuto ripensare ai momenti della scomparsa dei propri cari e incastrare nei ricordi gli orari e i comportamenti dei medici legali. Chiamati a riferire della durata delle visite dei medici legali, i parenti avrebbero parlato di controlli più brevi di quanto emergerebbe dai tabulati della Medicina legale. Con i racconti dei parenti dei defunti in mano, gli inquirenti hanno confezionato il pacchetto di accuse a carico degli indagati: truffa e falso. Una truffa ottenuta annotando sui certificati orari sbagliati, di mezzora o di un’ora, oppure omettendo di scriverne.

Indagine finita. Per il pm Di Florio, che ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, non ci sono altri accertamenti da fare: l’indagine è chiusa e i 6 medici legali indagati, dalla notifica dell’avviso di garanzia, hanno 20 giorni per chiedere di essere interrogati e fornire la propria versione o per presentare memorie difensive.

Medicina legale. La Medicina legale, stesso reparto finito nell’occhio del ciclone per le commissioni di invalidità e le patenti speciali, è stato al centro di una rivoluzione: dopo il commissariamento seguito alle inchieste affidato al direttore sanitario Fernando Guarino, il direttore generale Asl Claudio D’Amario ha scelto come primario Ildo Polidoro.

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