Rimborsi Regione Abruzzo, interrogato Pagano Il presidente presenterà una memoria difensiva

Continuano gli interrogatori dei pm Di Florio e Bellelli sul caso dei presunti rimborsi irregolari in Regione. La deposizione del presidente del consiglio dura appena 15 minuti, poi la fuga evitando i giornalisti

PESCARA. È durato circa 15 minuti l’interrogatorio del presidente del Consiglio regionale abruzzese, Nazario Pagano, indagato nell’inchiesta su presunti indebiti rimborsi per viaggi istituzionali. Pagano, accusato di truffa e peculato, è uscito da un ingresso secondario. Lo stesso aveva fatto quando era giunto in tribunale, per evitare i giornalisti. Da quanto si è appreso il presidente presenterà una memoria agli inquirenti.

In particolare al presidente viene contestata la somma totale di 15 mila euro. Nel mirino dei sostituti procuratori Giuseppe Bellelli e Giampiero Di Florio, pernottamenti in hotel a cinque stelle e cene ad esempio a Roma, a Sanremo, a Rimini, a Venezia, a Sirmione (Brescia), a Barcellona, Caracas, Miami, Toronto, Mosca, Innsbruck. Per il suo soggiorno a Sanremo, la Regione avrebbe pagato 900 euro per tre notti. Nelle notti trascorse in hotel e nelle cene avrebbero partecipato persone estranee ai fini istituzionali. Nello specifico, Pagano avrebbe ospitato a spese delle Regione alcune donne.

Sempre oggi pomeriggio è stato interrogato il consigliere regionale Emilio Nasuti, anch’egli indagato. Gli interrovatori di oggi arrivano a meno di una settimana da quelli che hanno visto protagonisti altri assessori indagati e il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi.  La vicenda conta in totale 25 indagati. Le indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Pescara, sono iniziate un anno e mezzo fa e riguardano il periodo compreso tra il gennaio 2009 e dicembre. Per tutti, ipotizzati i reati di truffa aggravata, peculato e falso ideologico per un periodo che va dal 2009 al 2012 e una cifra che si aggira intorno agli 80 mila euro.

Intanto ieri il presidente della Regione, Chiodi, in tv, rispondendo alle domande di una giornalista dell'Arena di Massimo Giletti (Rai1), che ha dedicato buona parte della puntata alla vicenda abruzzese, ha ribadito le posizioni espresse all'indomani del suo interrogatorio sia sul pagamento della notte romana trascorsa con la Consigliera di Parità, Letizia Marinelli («ho pagato con la mia carta di credito e non ho usato nè artifici nè raggiri»), sia sulla nomina della stessa Marinelli. Nessun favoritismo, ha detto Chiodi «uno perché non c'era motivo di farlo perché a quanto mi dicono il suo curriculum era di tutto rispetto, secondo perché non mi sarebbe mancato il modo per favorirla in modo più consistente». Quindi la sua corsa alle Regionali del 25 maggio e il rischio che questa corsa possa essere bloccata: «Spero di no. Voglio continuare ad avere fiducia nella magistratura», ha reagito Chiodi che, parlando della sua famiglia ha detto: «C'è una forte unione sia con le mie tre figlie che con mia moglie e non posso che essere molto felice di questo».

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