«Riviera parco? Non siamo pronti»

Fiorilli: «Serve prima una rivoluzione culturale, a iniziare dai parcheggi»

PESCARA. L'idea piace. Piace quasi a tutti. Ma tra il dire e il fare (il proverbio cade a pennello) c'è di mezzo il mare. Perché mentre Pd e Rifondazione si contendono la paternità della proposta di pedonalizzare la riviera nord rilanciata da Carlo Masci, l'assessore alla Mobilità prende tempo e dice: «Serve prima una rivoluzione culturale, oggi la riviera parco non è nella nostra agenda».

Una «rivoluzione culturale» che per l'assessore Berardino Fiorilli deve partire dal confronto, sì, ma soprattutto dalla riqualificazione del territorio attraverso parcheggi, opere di urbanizzazione e di arredo «utili per incentivare una mobilità ciclo-pedonale anzichè veicolare». «La pedonalizzazione di un asse viario tanto strategico quanto rilevante come la riviera è l'obiettivo finale», ribadisce Fiorilli, «ma non può essere il mezzo per realizzare la nostra rivoluzione culturale». Che invece, secondo l'assessore va attuata attraverso «parcheggi attorno alla cinta urbana» come quelli a ridosso delle Naiadi, in piazza Primo Maggio, all'ex Fea, nell'area della Madonnina e sulle aree di risulta, «che non consentiranno alle vetture di penetrare in mezzo alla città». Punto, questo, contestatissimo dall'opposizione. E ancora: «Occorre rivisitare l'assetto urbanistico delle strade tutt'attorno agli assi che intendiamo pedonalizzare, occorrono investimenti sull'arredo urbano e soprattutto», sostiene Fiorilli, «occorre la collaborazione degli imprenditori privati per l'apertura di attività capaci di catturare l'attenzione del cittadino. Sono questi», conclude l'assessore, «i temi oggi in agenda per la nostra amministrazione comunale. Temi che tracciano l'inizio di un percorso ambizioso, che magari richiederà anni. Un percorso che abbiamo cominciato già a fine anni Novanta e che abbiamo ripreso due anni fa quando siamo tornati al governo della città». Circostanza smentita subito dal capogruppo del Pd Moreno Di Pietrantonio mentre precisa che la precedente amministrazione di centrosinistra è stata la prima a gettare le basi per la pedonalizzazione della riviera creando il ponte del Mare ciclopedonale, inizialmente criticato dal centrodestra. «L'amministrazione Mascia», afferma Di Pietrantonio, «ha invece un atteggiamento schizofrenico, perché da una parte propone la pedonalizzazione e dall'altra vuole realizzare i parcheggi all'ex Fea e in piazza Primo maggio. Come si farà a raggiungere quei parcheggi con la macchine, se la riviera verrà chiusa? Del resto», conclude il capogruppo Pd, «non si possono prendere decisioni del genere se prima non si presentano un Piano della mobilità e della sosta». Stessa contestazione arriva da Rifondazione comunista: «Restiamo veramente increduli», dice il consigliere comunale Maurizio Acerbo, «di fronte a una proposta che contraddice se stessa. Come si fa a volere la pedonalizzazione della riviera e poi voler costruire parcheggi a ridosso della stessa? È incredibile. Da un lato si vuole ridurre l'afflusso di auto e dall'altro fare parcheggi per le auto stesse. Nella maggioranza c'è una confusione spaventosa che spero non porti a decisioni che danneggino la città». Quanto alla pedonalizzazione della riviera: «La verità», prosegue Acerbo citando un ordine del giorno presentato e fatto approvare in consiglio comunale lo scorso ottobre, «è che siamo stati noi i primi in passato a parlare e proporre la pedonalizzazione della riviera. Ora tutti si accorgono che soprattutto nel periodo estivo la situazione traffico diventa invivibile, ma sempre troppo tardi. Per questo ribadiamo la necessità di pedonalizzare la riviera, ma di costruire in Piazza Primo Maggio solo parcheggi per residenti, e non parcheggi silos o sotterranei. Sarebbe dire e fare il contrario di tutto».

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