Riviera sud, spuntano altri 3 progetti

Laureti, Di Properzio e Salpar pronti a costruire con premi di cubatura. Ex Cofa, il Pd critica Antonelli

PESCARA. Dopo l’intervento di Pescaraporto, altri tre grandi progetti per la riviera di Porta Nuova beneficeranno delle agevolazioni previste dal Decreto sviluppo. Sono le norme che consentono ai privati di bypassare le autorizzazioni di giunta e consiglio comunale e di ottenere premi di cubatura fino ad un massimo del 10 per cento rispetto alle volumetrie esistenti. I progetti sono stati presentati da tre società di primo piano: la Salpar e quelle del petroliere Lucio Laureti e del costruttore Carlo Di Properzio. Gli interventi rientrano tutti nell’enorme area golenale e portuale di Porta Nuova, oggetto del Piano particolareggiato 2 presentato dall’amministrazione comunale per fissare dei paletti nell’edificazione di quella zona di pregio. Ma, a detta del Pd, il Pp2 è ormai carta straccia e né giunta e né consiglio possono far nulla per impedire la realizzazione di questi progetti. «Con il Decreto sviluppo», ha fatto presente il consigliere del Pd Enzo Del Vecchio, «la competenza al riguardo è solo ed esclusivamente nelle mani del dirigente competente».

Una situazione paradossale che non risparmia nemmeno l’ex Cofa, secondo i democratici. «L’ultima sortita dell’assessore all’urbanistica Marcello Antonelli», hanno detto in una nota i consiglieri Pd Del Vecchio, Florio Corneli e Camillo D’Angelo, «che pontifica sugli scenari futuri dell’area dell’ex Cofa, ipotizzando percorsi approvativi e autorizzativi da parte della giunta comunale, con l’intento di estromettere il “cattivo” consiglio comunale che ha bloccato un vuoto accordo di programma, potrebbe apparire come il ruggito di un leone, quando, invece, altro non è che il belato di un agnellino al quale è stata portata via la mamma». Il Pd si riferisce al piano che l’assessore ha messo a punto per consentire alla Camera di commercio di riqualificare l’ex Cofa senza il ricorso a un nuovo accordo di programma e al parere del consiglio comunale. Il piano prevede il recepimento parziale di un’osservazione al Piano particolareggiato 2, presentata dalla Camera di commercio, per stralciare l’ex Cofa dal Pp2 e rimodulare le aree di cessione.

Un’operazione definita inutile dai democratici. Secondo i consiglieri del Pd, infatti, «il Comune si ritrova a svolgere una funzione di guardone, mentre i proprietari di immobili edificati, soprattutto per effetto di quella disastrosa legge regionale, numero 49 del 2012, di recepimento del Decreto sviluppo del governo e spacciata come norma illuministica e all’avanguardia, si fanno beffe di tutti gli strumenti attuativi comunali che risultano essere solo carta straccia».

Un invito ad evitare scontri tra maggioranza e opposizione sull’ex Cofa è arrivato, invece, da Marco Mambella, consigliere di Pescara futura, nonché presidente della commissione Urbanistica. «La priorità», ha osservato, «è guardare allo sviluppo di Pescara e allora ogni sforzo va fatto da parte di tutti, maggioranza e opposizione, al fine di raggiungere un risultato che salvaguardi l’interesse generale». «L’area dell’ex Cofa», ha proseguito, «è strategica in tal senso. Qualsiasi intervento si pensi su quest’area, deve sicuramente mirare a migliorare la qualità della vita del nostro territorio e, soprattutto, rappresenterà una ghiotta opportunità per modificare e migliorare l’immagine della città e rendere potenzialmente più attrattivo l’intero contesto urbano». «Chiamiamo le forze di governo della città», hanno aggiunto i consiglieri Pd Florio Corneli e Giuliano Diodati, «a un confronto aperto e leale, evitando di procedere a colpi di maggioranza».(a.ben.)

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