Rolex, borse e vestiti taroccati: due arresti e oltre 100 denunciati 

I laboratori erano a Montesilvano, coppia senegalese gestiva la produzione e la rete di venditori Nei guai anche negozianti insospettabili. Sequestrati oltre centomila pezzi con marchi contraffatti

PESCARA. Anziché comprare merce contraffatta e rivenderla sul mercato, gli addetti al “tarocco” la confezionano direttamente qui, in provincia di Pescara, cucendo le etichette falsificate su giacconi e pantaloni anonimi, acquistati senza marchio e quindi assolutamente legali, in caso di controllo. Poi, da questi laboratori, la merce finisce ai venditori che non si incontrano in spiaggia e sulle strade ma possono essere contattati anche attraverso i social, da whatsApp a Facebook, per gli ordini. Risalendo la filiera della contraffazione il personale del Nucleo di polizia economico finanziaria di Pescara, coordinato dal colonnello Luca Lauro, è arrivato a due giovani senegalesi accusati di muovere le fila di un grosso giro di falso: da una parte si rifornivano di materie prime per realizzare gli articoli taroccati e dall’altra gestivano una fitta rete di venditori. I due, di cui non vengono forniti i nomi, sono stati arrestati martedì a Montesilvano su disposizione del giudice per le indagini preliminari Nicola Colantonio (su richiesta del sostituto procuratore Luca Sciarretta) e sono ai domiciliari. Devono rispondere di contraffazione e ricettazione.
Nel corso delle indagini sono state denunciate 106 persone, per lo più extracomunitari, ed è stata sequestrata merce - più di centomila articoli - per almeno 2,5 milioni di euro.
Tutto è cominciato a novembre 2017 dal controllo di un senegalese, un “vu cumprà” che aveva un borsone con capi di abbigliamento contraffatti. L’ispezione è proseguita nella sua abitazione, a Montesilvano, dove c’erano mille capi contraffatti, tra abbigliamento e pelletteria, oltre a etichette di note griffe (falsificate) e alcuni macchinari per il confezionamento. Il mese dopo, sempre a Montesilvano, è stata controllata una palazzina da cui entravano e uscivano extracomunitari che si portavano dietro bustoni e borsoni con articoli taroccati. Dentro uno degli appartamenti c’erano senegalesi impegnati ad applicare griffe fasulle su capi di abbigliamento anonimi: un lavoro di “sartoria” che consentiva di realizzare sul posto prodotti taroccati. È scattato così il sequestro di tutti i macchinari usati in questo laboratorio: macchine da cucire, punzonatrici, pressa di stampo a caldo per produrre etichette, alcuni metri quadrati di pelle, decine di rocchetti di cotone di vari colori, un pc collegato a un plotter per la creazione di etichette e centinaia di etichette già pronte, oltre a capi di abbigliamento confezionati, finiti, con griffe all’ultimo grido ma assolutamente fasulle. In tutto diecimila articoli. Un po’ per volta, grazie anche alle intercettazioni, si è risaliti alla rete costruita dai senegalesi per cedere la merce ad altri extracomunitari, o italiani, che si occupavano della rivendita ai clienti finali. E si è arrivati nelle Marche, in Puglia, in Lombardia e in Campania. Le indagini hanno consentito di individuare anche i fornitori dei senegalesi, cioè chi li approvvigionava, dalla Puglia o dalla Campania, di etichette e stemmi vari.
Le Fiamme Gialle sono arrivate anche nel Teramano: in un opificio clandestino di Castellalto e in un negozio all’interno di un centro commerciale, a Bellante, dove venivano venduti centinaia di capi firmati, da Woolrich a Colmar, da Stone Island a Moncler, tutti contraffatti. E sono scattati altri sequestri, di 3500 capi. I finanzieri si sono spinti anche nelle Marche, a Civitanova, dove era stato scelto uno stabilimento balneare per stoccare la merce: in due cabine c’era di tutto tra etichette, giubbini, pantaloni, foulard, borse e orologi ( 85mila pezzi, finiti sotto sequestro). «Capi uguali all’originale, una volta finiti», spiega il colonnello Lauro mostrando, ad esempio, orologi Rolex e giubbotti Napapijri identici a quelli veri, nella fattura. Ma sono solo una perfetta riproduzione.
©RIPRODUZIONE RISERVATA