ROSSO CAPPUCCETTO

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Il morto era disteso sul letto. Un enorme squarcio longitudinale attraversava il corpo, partendo dalla base del collo sino ad arrivare sotto l'addome. Coperte e lenzuola erano fradicie di sangue raffermo. Schizzi rossi tappezzavano la parete di fondo.

La finestra centrale, sulla parete dal lato sinistro del letto, era fracassata. Schegge di vetri rotti e di parte dell'infisso in legno si trovavano sparsi sul pavimento all'interno della piccola camera da letto.

Inchiodate sulle pareti, molte piccole fotografie in bianco e nero, incorniciate in legno scuro che risaltavano con il verde slavato della carta da parati delle pareti. Erano presenti: un armadio in legno di mogano appoggiato alla parte di fronte al letto (dove si trovava il morto), un comò con sopra molti piccoli oggetti in porcellana, un grande specchio dalla cornice dorata, due comodini con relative lampade a forma di fiore e un piccolo tavolo rotondo con attorno tre sedie. Su questo tavolo, posto alla distanza di circa 50 centimetri alla destra del letto, erano poggiati tre bicchieri e una bottiglia vuota di vino rosso senza etichetta. Per terra, accanto al tavolo, un cestino di vimini anch'esso vuoto.

Al momento del ritrovamento del morto, addormentate sulle sedie, sono state trovate la signorina Rosso Cappuccetto e sua Nonna.

La scoperta è avvenuta da parte della madre della signorina Rosso Cappuccetto.

L'autopsia sul corpo ha rivelato che l'uccisione è stata causata da una pallottola calibro 20 sparata con un fucile da caccia e che poi è stato utilizzato un grosso pugnale, di quelli denominati “Skinner Knife”, per operare lo squarcio sul corpo.

Durante l'interrogatorio è risultato che la Nonna fosse in completo stato confusionale, sia per l'età sia, sicuramente, per gli eventi a cui aveva assistito. Comunque non è stata in grado di dare informazioni utili all'indagine.

La madre della signorina Rosso ha saputo dire ben poco se non che aveva mandato sua figlia a portare un cestino di frittelle alla Nonna.

La signorina Rosso Cappuccetto è l'unica che fornito maggiori risposte alle domande.

Ha confermato di essere stata inviata dalla madre a portare un cestino di focacce alla Nonna (però la madre aveva parlato di frittelle). Ha confermato che la madre le aveva vietato di non attraversare il bosco, ma lei aveva sentito parlare di Lupo e voleva incontrarlo. Così ha preso proprio la strada che passa in mezzo al bosco e, dopo poco, lo ha incontrato. Asserisce che Lupo le abbia chiesto dove fosse diretta e le abbia consigliato di seguire un certo percorso per sua maggiore sicurezza, mentre lui proseguiva in altra direzione.

Dopo di che le risposte fornite dalla signorina Rosso Cappuccetto hanno iniziato a essere incoerenti e confusionarie.

É caduta più volte in contraddizione. Sopratutto non ricorda molto di quanto sia successo dopo l'arrivo a casa della Nonna. Ricorda l'inizio di una festa con la Nonna e un uomo vestito da cacciatore. Una festa a base di focacce e vino.

É sulla base di questa testimonianza che si sta indagando.

Certo è che l'uccisore ha sparato con il fucile da caccia dalla finestra, poi è entrato nella stanza probabilmente dalla stessa finestra e ha squarciato il corpo ormai esanime di Lupo che, da quanto asserito dalla signorina Rosso, aveva in precedenza “ingoiato in un sol boccone” lei e la Nonna.

Al momento stiamo ricercando la persona vestita da cacciatore e non meglio identificata.

Stiamo ancora valutando la dichiarazione ambigua della signorina Rosso correlata alla storia delle frittelle divenute poi focacce. Forse lì è la chiave di tutto.

Maresciallo Gino Bertini

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