Salmonellosi, bimba di 11 mesi contagiata a Bussi

La piccola sarebbe stata contagiata dai familiari che avrebbero accusato i segni dell’infezione nei giorni precedenti

BUSSI. Ha destato incredulità e stupore il caso di salmonellosi scoperto a Bussi su una bimba di 11 mesi, con malattia ancora in atto. In paese è stata riscontrata una variante monofasica di tipo epidemico, detta Typhimurium. La piccola sarebbe stata contagiata dai familiari che avrebbero accusato i segni dell’infezione in tempi precedenti. La notizia era sconosciuta anche al sindaco Salvatore Lagatta che l’ha appresa dal Centro di ieri. «Secondo le prime informazioni» dice Lagatta, «il ceppo infettivo sarebbe arrivato dalla zona della Marsica. Una notizia che non è stata ancora verificata ma che è rimbalzata dopo che le voci che si erano diffuse». Fatto certo però è che un report dell’Istituto superiore della sanità (Iss) conferma che casi con la medesima sintomatologia manifestati nella bimba si sono verificati anche nella scuola primaria locale frequentata dal fratellino. Informazioni che l’Iss ha acquisito attraverso analisi. I fatti risalgono a un mese fa: il ceppo di salmonellosi, il primo caso epidemico verificatosi in provincia di Pescara, è stato isolato dal laboratorio dell’ospedale di Popoli e poi sottoposto a tipizzazione dall’Iss. La versione secondo la quale l’epidemia possa essere arrivata dalla provincia dell’Aquila è verosimile poiché lo stesso Iss conferma che il ceppo isolato presenta le stesse caratteristiche di quello epidemico originario responsabile del focolaio di Salmonellosi che dall’autunno del 2013 è presente nel territorio aquilano dove si sono riscontrati 63 casi conclamati e 58 sospetti. Tre casi sono stati accertati anche in provincia di Teramo. Restano comunque misteriose le cause della diffusione del focolaio a Bussi, circostanza che desta preoccupazione poiché il tipo di ceppo infettivo non è mai stato registrato in precedenza sulle banche dati istituzionali e le indagini condotte fino a oggi sugli alimenti sospetti e sulle acque, non hanno consentito di individuare e accertare la fonte dell’infezione, anche se ritenuta compatibile con alimenti e prodotti distribuiti su scala regionale.

Per domani mattina alle 10 è stata convocata l’Unità di crisi nella sede del servizio delle Politiche della salute in via Conte di Ruvo a Pescara per esaminare le misure necessarie ad arginare e debellare il focolaio infettivo.

Walter Teti

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