San Giovanni, in arrivo una stangata sulla Tarsu

La giunta ha deciso di aumentare del 23% la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti con l’obiettivo di evitare lo sforamento del patto di stabilità per l’anno in corso

SAN GIOVANNI TEATINO. Nuova manovra anti-deficit dell’amministrazione comunale di San Giovanni Teatino per rientrare a dicembre nel patto di stabilità 2012. Con una delibera approvata a sorpresa dalla giunta del sindaco Luciano Marinucci nei giorni scorsi, pubblicata ieri all’albo pretorio, è stato varato l’aumento del 23% della tassa sullo smaltimento dei rifiuti (Tarsu). Per le abitazioni l’imposta passa da 1,32 a 1,62 euro al metro quadrato. Lievitano anche le tariffe per le altre tipologie di immobili, privati e commerciali.

La revisione del tributo è stata decisa in extremis dall’esecutivo con l’obiettivo di fare cassa per ridurre la somma, circa 4 milioni, stabilita dallo Stato per il Comune di San Giovanni Teatino per il patto di stabilità interno 2012, in quanto non è sicuro l’incasso derivante dalla cessione della farmacia comunale, che potrebbe restare invenduta. Con i nuovi rincari la copertura economica del servizio di nettezza urbana con i proventi della Tarsu – cioè della parte che devono pagare i cittadini – viene incrementata dall’85% al 95%, quasi l’intero costo delle attività relative alla pulizia della città, raccolta e smaltimento pattume, che a San Giovanni Teatino con sistema di raccolta differenziata porta a porta, obbligatoria, sull’intero territorio comunale. Per il servizio, erogato dalla società mista San Giovanni Servizi, il Comune ha una spesa annua complessiva di 3 milioni 145mila euro, di cui 439mila per lo spazzamento delle strade, 870mila per lo smaltimento dei rifiuti, un milione 697 per raccolta e trasporto pattume, più altre spese minori. Con le tariffe finora in vigore, deliberate nel 2009, nelle casse comunali rientravano con i proventi Tarsu 2 milioni 680mila euro, gettito che con l’aumento attuale sale a 3 milioni di euro.

Come illustrato nella delibera sulla nuova Tarsu, prima di procedere alla rideterminazione delle tariffe, l’amministrazione municipale ha provveduto, sempre nell’ambito delle manovre per il patto di stabilità, alla riduzione della spesa corrente di 427mila euro; alla verifica delle somme da incassare a titolo di trasferimenti da parte di altri enti per la realizzazione di opere pubbliche; all’individuazione di ulteriori beni facenti parte del patrimonio comunale da alienare, come la farmacia comunale, il parcheggio Ikea, i diritti di superficie delle cooperative edilizie; verifica delle somme da incassare con i proventi della Bucalossi. E siccome della vendita della farmacia e delle altre misure che si intendono adottare non c’è certezza di riuscita, per adesso entra in vigore l’aumento della Tarsu.

Gabriella Di Lorito

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