«Sansificio, il sindaco firmi l’ordinanza di chiusura»

Confermate le analisi sfavorevoli dei fumi in commissione Ambiente del Comune L’opposizione attacca la giunta: «Perché in tre mesi nessuno è mai intervenuto?»

PESCARA. «Perché in tre mesi nessuno è intervenuto per bloccare il sansificio, nonostante le analisi dei fumi emessi dall’azienda avessero fatto registrare valori al di sopra dei limiti?». È la domanda avanzata ieri dai consiglieri di opposizione durante la commissione Ambiente del Comune, presieduta da Fabrizio Perfetto, dedicata ai problemi del sansificio. Lo stabilimento di strada vicinale Torretta è spento dal 15 gennaio scorso, ma continua ad essere nel mirino. Prima, per la puzza che ha invaso Pescara per diversi giorni nel mese di dicembre. Ora, per le analisi dei fumi che hanno fatto registrare ancora una volta il superamento di alcuni inquinanti.

E ieri i consiglieri del centrodestra si sono domandati perché nessuno è intervenuto per far spegnere il sansificio, visto che i primi esami sfavorevoli dei fumi risalirebbero al 23 ottobre dell’anno scorso. «Dal 23 ottobre al 15 gennaio», ha fatto notare il vice capogruppo di Forza Italia Vincenzo D’Incecco, «il sansificio ha continuato a lavorare nonostante i fumi fossero oltre i limiti». «Doveva essere la Provincia o il sindaco ad emanare l’ordinanza di chiusura?», ha chiesto D’Incecco, «secondo me doveva intervenire il sindaco, in quanto responsabile della salute dei cittadini». «Il sindaco Alessandrini», ha aggiunto, «si assuma le sue responsabilità e, a fronte dei risultati negativi dei tre campionamenti eseguiti dall’Arta, firmi l’ordinanza per la chiusura del sansificio, che attualmente ha sospeso l’attività solo sulla base di un tacito accordo tra enti, senza alcuna validazione formale del provvedimento». Bisogna, però, ricordare che lo stabilimento è stato spento il 28 dicembre scorso, in base ad un atto di revoca dell’autorizzazione emanato dalla Provincia per una postazione utilizzata per la misurazione dei fumi non a norma. La revoca è stata poi annullata 24 ore dopo, perché l’azienda si sarebbe messa in regola. Il riferimento del vice capogruppo è ai tre campionamenti sulle emissioni del sansificio. Il primo il 23 ottobre, con risultati consegnati il 2 dicembre; il secondo, il 3 dicembre, con risultati resi noti il 23 dicembre; il terzo, il 15 gennaio scorso, con i dati diffusi il 3 febbraio scorso.

Questi ultimi dati, analizzati da una ditta privata su richiesta del sansificio, hanno evidenziato due superamenti: in particolare, il monossido di carbonio e il carbonio organico totale.

«Il Comune avrebbe dovuto adottare qualche provvedimento», ha osservato il capogruppo di Forza Italia Marcello Antonelli, «la diffida al sansificio a mettersi in regola entro 15 giorni emanata dalla Provincia nel dicembre scorso appare ridicola. Il Comune avrebbe dovuto adottare qualche provvedimento». Pronta la replica della consigliera del Pd Simona Di Carlo: «Voi dell’opposizione state strumentalizzando questa vicenda, come avete fatto l’estate scorsa con il mare inquinato».

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