Sansificio, puzza insopportabile a Pescara. Il titolare: chiudiamo il 15 giugno

I fumi maleodoranti provenienti dallo stabilimento di strada Vicinale Torretta si avvertono ovunque. I residenti hanno raccolto 170 firme di protesta.

PESCARA. Centosettanta firme raccolte dai residenti di Villa del Fuoco per protestare contro i fumi maleodoranti del sansificio.

Ma Cristian Schiavone, uno dei titolari dello stabilimento di strada Vicinale Torretta, annuncia «la chiusura degli impianti il 15 giugno, forse anche qualche giorno prima. Con la lavorazione della sansa ci fermiamo per l'estate. Prima del riavvio dei lavori autunnali, ricominceremo la manutenzione e riassumeremo gradualmente i venti operai licenziati in questi mesi».

Notizie rassicuranti, dunque, arrivano dal fronte dello stabilimento Schiavone Biocalore, mentre i cittadini, esasperati dalla puzza vanno avanti con la raccolta di firme che sarà inoltrata all'Arta, al Comune e alla Asl.

Il sansificio, in questi giorni, continua a produrre fumi dagli odori sgradevoli e le polemiche non si placano. Sono arrivate a quota 170 le firme raccolte dai cittadini del quartiere, che abitano tra Vicinale Torretta e via Fiora, sede dello stabilimento da mesi al centro delle polemiche su un presunto inquinamento ambientale.

Cristian Schiavone, nelle settimane scorse aveva chiesto una tregua ai residenti garantendo la conclusione «tra la fine di maggio e gli inizi di giugno» del processo di manipolazione della sansa, prodotto naturale essiccato derivante dalla molitura delle olive, «il tempo necessario allo smaltimento delle tonnellate di scorte in magazzino».

La bruciatura della sansa, in appositi forni, produrrebbe fumo acre e fastidioso, insopportabile alla respirazione quando raggiunge alte temperature. Schiavone aveva assicurato che l'emissione di fumi è controllata da «un nuovo procedimento biofiltrante, che ha lo scopo di abbattere gli odori sgradevoli della lavorazione».

Malgrado ciò, i cittadini che hanno firmato la petizione, residenti anche nelle strade circostanti, via Raiale, via Stradonetto, via Baricello, continuano a soffrire di questa situazione.

«Siamo andati in giro per Pescara con lo scooter», spiega il portavoce del comitato che ha avviato la petizione, con la quale i residenti del quartiere non chiedono «la chiusura o la delocalizzazione dello stabilimento, ma solo l'adeguamento del sistema di funzionamento dell'impianto» - e abbiamo scoperto che gli olezzi "blocca respiro" arrivano fino alla zona dello stadio e dell'ospedale. Non crediamo affatto che il sansificio stia utilizzando il filtraggio biocompatibile considerato che l'aria, soprattutto di notte quando vengono accesi i forni, è irrespirabile. Oggi (ieri) abbiamo appreso che l'attività di bruciatura della sansa andrà avanti ancora per qualche tempo, forse fino a luglio. Intanto, però, i contadini che hanno appezzamenti di terreno nelle vicinanze del sansificio sono stati costretti a buttare le verdure stagionali nell'immondizia perché temono l'inquinamento del terreno causato dalle polveri. Qualcuno ha anche fatto analizzare gli orti dall'Arta a gennaio, ma non ha ancora ricevuto risposta. Siamo in attesa che anche gli operai di Attiva firmino la petizione e poi la invieremo agli organi competenti ».

Ci tiene a «tranquillizzare i residenti», Schiavone, che nei mesi scorsi, a causa di questa situazione, era stato costretto a licenziare i venti dipendenti: «Senza gli operai non posso coprire i tre turni attualmente bloccati, un solo turno è attivo, ora. Quindi un po’ alla volta saranno riassorbiti tutti».

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