LA SCOPERTA DEI RESTI DELL’ANTICO CONVENTO

Sant’Agostino, presto gli scavi

La Sovrintendenza ai Beni archeologici da tempo in allerta

PESCARA. Il pavimento dell’antico convento di Sant’Agostino, riaffiorato giovedì alle spalle del Centro Nazareth, nei pressi della golena sud del fiume Pescara, sembra preludere ad altre scoperte archeologiche. Del resto, basta avvicinarsi a quell’angolo di via Orazio per sentire il respiro della storia pescarese. Andrea Staffa, archeologo e ispettore della Sovrintendenza dei Beni archeologici d’Abruzzo, non è meravigliato che ci siano ancora tracce tangibili del convento inglobato nella piazzaforte spagnola abbattuta negli anni immediatamente successivi all’Unità d’Italia. Infatti, sul posto aveva inviato un archeologo per «effettuare dei saggi archeologici preventivi dopo la richiesta dell’arcidiocesi di realizzare una scala anticendio». Quando le condizioni atmosferiche lo permetteranno, cominceranno gli scavi veri e propri. «Sicuramente, negli strati inferiori troveremo dell’altro», dice Staffa. «L’intera area è ricca di tesori archeologici», E’ sufficiente pensare che nel giro di una manciata di metri ci sono un mosaico romano datato II secondo secolo dopo Cristo, i sotterranei della cinquecentesca piazzaforte spagnola e i resti di Santa Gerusalemme. (m.c.)

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