Sbloccato il piano per la Nuova Pescara

M5S presenta una proposta di legge per avviare la fusione dei tre Comuni. Soddisfatto Costantini

PESCARA. È stata presentata, ieri mattina, dai consiglieri regionali del M5S la proposta di legge per attivare l’iter legislativo per la costituzione del Comune «Nuova Pescara», attraverso la fusione dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore. «Proposta», hanno spiegato i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, «che consente di superare l’impasse dell’amministrazione D’Alfonso che sta, di fatto, privando i cittadini dei tre Comuni dei fondi previsti per le fusioni».

«Il 25 maggio scorso», ha aggiunto il consigliere regionale Riccardo Mercante, primo firmatario della proposta di legge, «in attuazione di quanto previsto dall’articolo 78 dello Statuto regionale, che richiede la consultazione referendaria delle popolazioni interessate quale atto prodromico alla fusione dei Comuni, gli abitanti di Pescara, Montesilvano e Spoltore hanno manifestato pieno consenso all’istituzione della Nuova Pescara. Si è trattato di una vera e propria mobilitazione popolare: 111.475 cittadini dei tre Comuni interessati hanno preso parte alla consultazione ed il 64% ha espresso parere favorevole alla fusione. Un risultato storico che dimostra come la vicinanza tra le tre città abruzzesi non sia solo geografica, ma anche economica, ideologica e culturale». «Sono però trascorsi», ha continuato Mercante, «i novanta giorni dalla proclamazione degli eletti, avvenuta l’11 giugno scorso, termine previsto per la presentazione, da parte del presidente della Regione, del disegno di legge diretto all’istituzione del nuovo Comune».

Costantini, presidente del comitato per la fusione Pescara, Montesilvano, Spoltore, ha così commentato: «Settantamila volte grazie a Mercante e ai consiglieri regionali del M5S». «Sinceramente», ha proseguito, «mi aspettavo che prima o poi il M5S battesse un colpo sul referendum del 25 maggio per la fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore. Il M5S nasce con l'ambizione di stimolare forme di democrazia diretta. Non poteva, di conseguenza, ignorare l'esito del più grande momento di partecipazione popolare mai vissuto in Abruzzo». «Con altrettanta sincerità», ha concluso,«voglio esprimere la mia delusione per l'inerzia del presidente di Regione. Pensavo che avesse più rispetto ed attenzione per la volontà dei cittadini, non solo alla vigilia del voto. Evidentemente pensavo male».

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