Scommesse e corsa alla A, il Pescara non corre rischi

Responsabilità presunta e omessa denuncia non prevedono la revoca di titoli conquistati sul campo, la società potrebbe essere penalizzata nella prossima stagione

PESCARA. Assolti perché estranei ai fatti, ovvero multati per omessa denuncia; alla peggio, un paio di punti ma da scontare nel prossimo campionato di competenza (ciò acquisito sul campo): questo il ventaglio di possibili esiti della vicenda calcioscommesse per il Pescara. Uno scenario perfino pessimista, perché oggettivamente il ruolo della società biancazzurra appare davvero poco meno che marginale nella tristissima vicenda delle partite accomodate a uso e consumo della cricca di scommettitori internazionali.

In sintesi, se Nicco (deferito per Piacenza-Pescara 0-2) fosse riconosciuto colpevole di illecito o tentato illecito, per la giustizia sportiva è la stessa cosa, il Pescara verrebbe condannato per non aver "vigilato" adeguatamente sul proprio tesserato che, realizzando l'illecito, l'avrebbe in qualche modo favorito. Nelle carte si fa riferimento alla richiesta di Gervasoni di far vincere gli emiliani, mentre la partita finì col successo biancazzurro e il presunto "corruttore" quasi subito espulso.

Ecco perché la difesa del Pescara punta all'assoluzione piena, parla di accusa insussistente; al massimo si ipotizza una omessa denuncia per Nicco, che potrebbe "trasferire" la colpa alla società. Di responsabilità presunta per la società (dalla multa a un punto di penalità senza toccare i risultati acquisiti sul campo) per ora neanche si accetta l'ipotesi.

Delitti e pene
. La scala della sanzioni per tesserati e società va dalla semplice ammenda alla radiazione, passando, nel caso delle società, per penalizzazioni nel campionato in corso o nel successivo, retrocessioni o revoca di titoli eventualmente acquisiti con comportamenti illeciti. Ribadito che nel procedimento sportivo è la difesa che deve "smontare" il teorema d'accusa e non quest'ultima che deve dimostrarlo, va sottolineato che caratteristica del diritto sportivo è anche la cosiddetta «responsabilità oggettiva», cioè l'attribuzione alle società di sanzioni per effetto di comportamenti, anche omissivi, dei propri tesserati o tifosi. Questo perché si tende a scoraggiare qualsiasi iniziativa tendente a creare difficoltà o impedimenti all'avversario prima, durante e in certi casi anche dopo la partita.

Classico caso di responsabilità oggettiva è il lancio di oggetti in campo (contro arbitri o avversari) ma negli ultimi tempi sono aumentate molto le società sanzionate per comportamenti illeciti di propri tesserati anche se messe in atto in maniera difficilmente controllabile (laser, cori, ecc.). In questa casistica le scommesse sono l'esempio più attuale. Ecci una sorta di "prontuario" delle sanzioni.

Omessa denuncia
. È la colpa di chi sapendo, o potendo sapere, non segnala alla giustizia sportiva condotte anomali o che potrebbero determinare una violazione delle norme regolamentari (frequantazione di sale scommesse o di persone inibite, per esempio). Colpa di norma sanzionata da ammende di non elevata entità.

Responsabilità presunta
. Si tratta di una colpa lieve, indiretta, non aver denunciato o fatto il possibile per impedire un comportamento "sospetto" che non è certo si conoscesse come tale. La pena non va oltre il punto di penalizzazione, non retroattivo (non cambia la classifica, si applica sulla stagione successiva).

Responsabilità oggettiva.
Si applica in un vasto panorama di eventi (lancio di oggetti, invasioni, cori razzisti, ecc...), nel caso delle partite truccate, si divide in due "famiglie": a vincere o a perdere. Nel primo caso la sanzione può essere pesante (6 punti all'Atalanta lo scorso anno, scontati in serie A, ma può anche salire), mentre nel secondo caso la pena è al massimo di due tre punti, salvo specifiche aggravanti.

Responsabilità diretta.
Si configura nel caso la società sia partecipe, al corrente o consapevole di comportamenti illeciti o tentativi di illeciti di suoi tesserati. Qui scattano le retrocessioni, talvolta abbinate a penalità o revoca di titoli acquisiti (Juve in Moggiopoli, Genoa, ecc.), che possono arrivare a incidere anche su due stagioni sportive e di solito sono abbinate a lunghe squalifiche e proposte di radiazioni dei diretti interessati.

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