<strong></strong>

Scommesse, i verbali di Erodiani: "Nessun trucco per Ascoli-Pescara"

Il verbale dell'interrogatorio di Erodiani (foto), ma Pirani lo smentisce: "Partita condizionata". Il titolare della ricevitoria racconta di una cena a Pescara in cui conobbe Bellavista

PESCARA. «Ascoli-Pescara, nella maniera più assoluta, non c'è niente, ma niente di niente». È il 3 giugno scorso in una stanza della procura di Cremona: Massimo Erodiani parla per sei ore filate davanti al gip Guido Salvini e al procuratore capo Roberto Di Martino che gli chiedono conto anche delle presunte partite truccate del Pescara.

L'agente di scommesse pescarese, tabaccaio ed ex portiere di calcio a 5 con Raiano e Paglieta, dice che non c'è «niente di niente». Ma l'altro capo al vertice dello scandalo, Marco Pirani, lo smentisce: «Una partita che, secondo me, è stata condizionata, perché mi è giunta voce da ambienti esterni che gli è stata data, è Ascoli-Pescara. Mi è giunta voce», sottolinea Pirani, «ma non è stata giocata perché questa voce mi è giunta dopo, dopo la partita». Al gip Salvini che non si spiega il perché di tanto ritardo, Pirani dice: «Dopo la partita, mi hanno detto, secondo me, il Pescara all'Ascoli gliel'ha data. La partita l'ho vista in un modo che non mi è piaciuto, però, sono mie idee».

I VERBALI SVELATI
I verbali di Erodiani e Pirani disegnano la mappa del calcioscommesse: una cartina che ha al centro l'Abruzzo. I soldi delle puntate passano da via Tommaso da Celano, indirizzo dell'agenzia di Erodiani nel quartiere Porta Nuova di Pescara. Ma in questa storia di calcio e soldi, l'Abruzzo conta, eccome: dagli interrogatori fiume di Erodiani e Pirani e dalle 6.192 pagine dell'inchiesta spunta anche una cena a Pescara per cementare l'amicizia con Antonio Bellavista, l'ex capitano del Bari rimasto l'ultimo custode con il suo silenzio dei segreti del calcioscommesse. E ancora la festa di compleanno di Ivan Tisci in discoteca a Montesilvano per «tenere i rapporti», come dice Pirani al telefono. Non solo: la consegna della ricetta del sonnifero per addormentare i giocatori della Cremonese e farli perdere avviene al casello dell'A14 a Val Vibrata. È un'inchiesta che parla abruzzese.

Erodiani, difeso dagli avvocati Giancarlo De Marco e Paolo D'Incecco, è ai domiciliari: dopo il secondo interrogatorio, imminente, la difesa è pronta a chiedere la revoca della misura cautelare.

«PESCARA-ASCOLI NIENTE»
Nel primo faccia a faccia con i magistrati, si accenna soltanto ad Ascoli-Pescara finita 1-0: neanche una parola sulle altre quattro partite sospette dei biancazzurri (Pescara-Albinoleffe 2-0, Torino-Pescara 3-1, Grosseto-Pescara 3-2 e Modena-Pescara 1-0) e sul presunto coinvolgimento dell'Aquila, Giulianova e Chieti.
Pm Di Martino: «Senta, si parla anche, c'è un'altra partita però di serie B, anzi due: Ascoli-Sassuolo e Ascoli-Pescara, anche queste due dice che...».
Erodiani: «Allora, Ascoli-Pescara, nella maniera più assoluta, non c'è niente, ma niente di niente. Ma proprio nella maniera. Ascoli-Sassuolo c'era stato un approccio sempre su Skype con Quadrini per fare Ascoli-Sassuolo aver, ma poi la quota è crollata e la partita non si è fatta, infatti finì 0-0».

IL GIRO DELLE SCOMMESSE
Erodiani, insieme al dentista marchigiano Pirani che opera anche al distretto sanitario di Penne, è considerato il capo dell'associazione a delinquere con l'obiettivo di truccare le partite: dalla Lega pro, alla serie B fino a lambire la serie A. Ma come comincia tutta questa storia? «Pirani lo conosco dal 2009», racconta Erodiani, «perché avendo le agenzie lui è uno scommettitore che giocava abbastanza forte».
È Pirani a presentare all'agente di scommesse il portiere Marco Paoloni, ex del Teramo e della Cremonese. Paoloni è un altro che gioca forte: «Le prime due, tre settimane lui vinse, 30, 34 mila euro che io consegnai perché mi arrivavano e io consegnavo. Un bel momento poi», recita il verbale dell'interrogatorio, «è iniziato ad andare sotto, inizia andare sotto 10 mila, sotto 20 mila e ho alzato il telefono e chiamavo Pirani, dicendo: "Marco questo sta iniziando ad andare sotto, io che devo fare? Io non gli posso fare, non mi posso esporre non ce l'ho i soldi per coprire a questo". Sapevo che giocava forte ma non così forte perché, veramente, in un giro di 15 giorni, 20 giorni perse 80 mila euro. Un giorno arrivò a 85, 86 mila euro e Pirani mi disse questa frase: "Buono, buono, così lo tengo per le palle!". Scusate il termine: "In che senso lo tieni per le palle?". "No, no, perché così almeno ci fa le partite". "Come ci fa le partite?", ho detto».

RICETTA IN VAL VIBRATA
Porta in Abruzzo anche il caso della ricetta del farmaco che Paoloni usa per far addormentare i compagni di squadra: la ricetta viene consegnata a Erodiani da Pirani all'uscita dell'autostrada di Val Vibrata.
«Della ricetta», racconta Erodiani, «io sono stato convocato da Pirani all'uscita Val Vibrata il sabato prima della partita che potevano essere, non mi ricordo, se era l'una o le due, più o meno a cavallo dell'ora di pranzo. E mi diede la ricetta, che aveva già effettuato un fax. Gli ho detto: "Ma questa che cos'è?". "No, no, questa è una cosa che deve fare Marco". C'ho detto: "Ma scusi, spiegami che cos'è?". Dice: "Questo è un sonnifero, intestato alla moglie". Gli ho detto: "Che ci deve fare con il sonnifero?". "No, no, lo vuole fare". Ho detto: "Ma siete pazzi", io veramente gli ho detto "ma siete pazzi veramente". "No, no, ma tanto è intestato alla moglie a me non mi fanno niente", così mi rispose. E gli ho detto: "Che me la dai a fare a me, a questo punto manco a farmela vedere". Lui mi disse: "Siccome oggi pomeriggio io c'ho da fare", non so se c'aveva un convegno, un qualcosa del genere, "se ti dovesse chiamare che gliene serve ancora glielo mandi"».

LA CENA A PESCARA
Si parla anche dell'ex del Pescara Gianfranco Parlato e di una cena: «Parlato poi mi disse "guarda ci sta un amico mio che gioca, di qua di là, di Bari, ti vuole conoscere vedi un po'. E venne a Pescara e io conobbi, a una cena a Pescara, Bellavista. Siccome, stando nelle scommesse da anni, nelle scommesse regolari non in queste cose qui, ne senti di cotte e di crude e mi era venuta, a suo tempo, la voce che Beppe Signori faceva il giro a Bologna, però, giocava tanto, okay? A me, sinceramente non mi interessava e quando alla cena Bellavista mi disse "siamo venuti da Bologna, c'è un personaggio non ti posso dire il nome" io ho detto: "Guarda Anto' se vogliamo parlare parliamo in tranquillità perché con me puoi stare tranquillo non c'è nessuno". Allora gli feci la battuta: "Beppe Signori". E lui lì è rimasto, sono rimasti - perché c'era con lui un certo Cesare - e rimasero cinque o sei secondi in silenzio lì e poi disse: "Sì ma tu come lo fai a sapere"?».

LA TARIFFA Erodiani racconta anche dei soldi per addomestiare le partite: «Il gruppo di Bologna quando ho parlato di tariffario e roba varia, per quello che mi hanno fatto vedere, il tariffario era 300 per la A, 120 per la B, e 50 per la C, ma la C solo il posticipo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA