Sebastiani: parleremo presto con Ariatti

Concessi i domiciliari a Erodiani. Caso Ariatti, parla l'amministratore delegato Sebastiani: penso sia estraneo allo scandalo scommesse come tutti gli altri giocatori del Pescara

PESCARA. Il terremoto del calcio scommesse ha toccato in lungo e largo l'intero Stivale. Intercettazioni, interrogatori, arresti. Una situazione che sta sconvolgendo l'Italia del pallone. Dalle carte dell'inchiesta, sono saltate fuori intercettazioni telefoniche inedite che hanno tirato in ballo anche il centrocampista del Pescara Luca Ariatti, classe 1978, ex Lecce, Chievo e Fiorentina, alla prima stagione in biancazzurro.

«Mi sembra che oramai tutti giorni c'è una novità», ha detto ieri pomeriggio l'amministratore delegato Daniele Sebastiani. «Mi sembra che noi riusciamo a mettere le mani sul fuoco solo su noi stessi. Vedremo cosa succederà più avanti, penso che la società sentirà Ariatti per capire meglio. Eventualmente se non ci sarà nulla il ragazzo dovrà anche fare i suoi passi nelle sedi opportune per tutelarsi». Sebastiani in serata è arrivato in sede per parlare con gli altri dirigenti, ma prima della riunione ha sottolineato: «Tutti possiamo mettere la mano sul fuoco a garanzia, ma nel leggere le intercettazioni ci sarebbe da non giurare. Io sono convinto che il Pescara sia una squadra sana e di ragazzi per bene».

Il dirigente pescarese difende Ariatti: «Massima fiducia in lui, poi se qualcuno ci dimostrerà qualcosa di diverso sarò il primo a prendere provvedimenti. Bisogna stare attenti al millantato credito», e continua. «Ho fiducia nella magistratura e sono sicuro che farà il suo lavoro fino in fondo. Comunque spero che si arrivi alla conclusione di questa storia il prima possibile. Così il movimento calcistico ne esce con le ossa rotte».

In una prima intercettazione tra Erodiani e Pirani spuntava un fantomatico Sebastiano che fa il dg ed è amico di Lotito. «Su questa cosa sono sereno. Queste cose mi fanno ridere: io mi chiamo Sebastiani e non Sebastiano. Si parla di una persona amica di Lotito. Lotito cosa ha fatto? A me sembra nulla. Lotito è stato un mio cliente, ma a dire che è un amico ci vuole. Non so cosa più pensare a riguardo e rimango perplesso. In questa società non c'è nessuno che ha quel nome. Nel Pescara ci sono persone pulite».

In un'altra intercettazione, quella del 26 febbraio riguardante la partita Pescara-Albinofelle, viene tirato in ballo di nuovo il Delfino, dove si dice che l'arbitro di quella gara è amico del direttore del Pescara.

«Che cosa ne so chi è il direttore amico? Quale direttore? Bisogna fare i nomi. Qui si spara nel mucchio e non va bene». Sebastiani è indignato. «Il Pescara come società è totalmente estranea a tutto ciò e sappiamo benissimo che questo club è fatto di persone serie. Sono veramente disgustato da tutto quello che sta accadendo», e conclude guardando a 360º: «Purtroppo sappiamo che in Italia l'occasione fa l'uomo ladro. Staremo a vedere. Quando dico ciò mi riferisco all'intero sistema, perché in Italia ogni giorno c'è uno scandalo. Spero che questa brutta storia si risolva al più presto, perché così si sta uccidendo il calcio. Ci sono persone che investono soldi, ma anche tempo e passione. Poi succedono queste cose. La nostra società è certa di avere la coscienza a posto. Ci sentiamo infangati? No, perché siamo con la coscienza apposto, però siamo schifati per quello che sta accadendo».

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