Sequestrati gioielli e articoli contraffatti 

Colpo della Finanza al mercato del falso: denunciato il rappresentante legale di una società

PESCARA. Le ispezioni sono scattate nella giornata nazionale del Made in Italy, istituita per la prima volta dal governo per promuovere la creatività e l’eccellenza italiana. Migliaia tra orecchini, bracciali, collane, anelli e oggetti preziosi, ritenuti falsi e tossici, oltre ad articoli elettronici non sicuri e venduti sottocosto, sono stati scoperti e sequestrati dai finanzieri del comando provinciale di Pescara in un negozio gestito da un giovane del Bangladesh.
I controlli delle Fiamme gialle sono andati avanti per l’intera giornata di lunedì nell’ambito del piano di azione “Stop Fake” volto a tutelare i consumatori e la salute pubblica «contro il commercio del tarocco e la riproduzione illecita dei beni». La guardia di finanza ha passato al setaccio decine e decine di negozi di casalinghi e bigiotteria aperti in città e gestiti soprattutto da stranieri. I prodotti non sicuri sono stati trovati esposti in vetrina o sugli scaffali, fra la merce venduta regolarmente: piastre, ferri, rasoi, spazzole elettriche e altri accessori per capelli, ma anche mouse e cavi per computer. Gli orecchini e gli altri oggetti di bigiotteria sono stati sequestrati per mancanza di packaging adeguato e di informazioni sull’eventuale uso, nella loro realizzazione, di materiali tossici tipo nichel. A contatto con la pelle, infatti, potrebbero scatenare molte reazioni allergiche per la presenza di elementi organici vietati dalla legge europea, in quanto provocano eczemi e arrossamenti. E anche l’utilizzo di materiale elettronico non sicuro e non conforme può comportare gravi rischi per la salute dei consumatori, come per esempio «gravi ustioni derivanti da scosse elettriche, incendi causati da cortocircuiti o esplosioni dovute a batterie difettose e cavi danneggiati», si legge in una nota della Finanza.
A termine dei controlli, il rappresentante legale della società è stato denunciato alla Camera di commercio per detenzione a fini di vendita di prodotti contraffatti. Nei suoi confronti è stata contestata una violazione amministrativa punita con una sanzione pecuniaria fino a un massimo di 25mila euro.
«Il piano di azione “Stop Fake” delle Fiamme gialle pescaresi», ha evidenziato il comandante provinciale, colonnello Antonio Caputo, «si inscrive nell’ambito del dispositivo a tutela del Made in Italy e della salute dei consumatori. In questo caso le indagini, partite dall’analisi dei flussi merceologici provenienti dall’Estremo Oriente, hanno consentito di mappare le attività delle società locali, quantificandone il rischio di contraffazione. La diagnosi investigativa e il conseguente follow up sul falso destinato al territorio della provincia, hanno portato a intervenire con sopralluoghi nei punti vendita target». (y.g.)