Sequestro falsi alimenti biologici, la Finanza  in Abruzzo

Interessate 5 regioni, 23 indagati. La Coldiretti: truffa che colpisce anche le scuole

PESCARA. ANche l’Abruzzo è interessato dal maxi sequestro effettuato dalla Guardia di finanza in diverse regioni di prodotti alimentari contraffatti o contaminati con pesticidi. Si tratta di 1.500 tonnellate di soia, mais e grano tenero ucraino falsamente certificati come biologici ma in realta' ad alto contenuto di Ogm e di 30 tonnellate di soia provenienti dall'India e contaminate con pesticidi. L'indagine, coordinata dalla Procura di Pesaro, ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di 23 soggetti. L'indagine, condotta dalla Gdf di Pesaro e dagli uomini dell'Ispettorato repressioni frodi del ministero delle Politiche agricole, ha portato a sequestri e decine di perquisizioni in Marche, Emilia Romagna, Sardegna, Molise e Abruzzo. Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, i prodotti, destinati al mercato zootecnico e alimentare, venivano sdoganati a Malta da una società gestita da italiani e poi introdotti nel nostro Paese.

La Coldiretti ha accolto positivamente la notizia del maxi sequestro. «Ha consentito di togliere dal mercato prodotti base che altrimenti sarebbero finiti in alimenti per i quali si è registrato nel 2012 una grande aumento record dei consumi in Italia come biscotti, dolciumi e snack (+22,9 per cento) e pasta, riso e sostituti del pane (+8,9 per cento)», commenta l’associazione degli agricoltori: «Una truffa che colpisce anche i più piccoli se si considera che negli ultimi dieci anni sono raddoppiati - precisa la Coldiretti - i pasti biologici serviti nelle mense scolastiche, toccando quota 1,2 milioni. Tra esportazioni e consumi interni il giro d’affari complessivo del biologico ammonta in Italia, secondo la Coldiretti a circa 3 miliardi di euro. Un fatturato che pone l’Italia al quarto posto al livello europeo dietro Germania, Francia e Regno Unito e in sesta posizione nella classifica mondiale. Ad essere danneggiate - continua la Coldiretti - sono anche le circa 50mila aziende agricole italiane che coltivano biologico su una superficie coltivata di oltre un milione di ettari che garantiscono all’Italia la leadership europea nei bio per numero di imprese presenti. Di fronte al ripetersi di frodi che riguardano l’importazione di prodotti falsamente biologici è necessario - sottolinea la Coldiretti - che sia facilmente riconoscibile in etichetta la produzione ottenuta con materia prima e standard nazionali, per consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli sulla reale origine del prodotto acquistato». In attesa che questo avvenga il consiglio della Coldiretti è quello di acquistare i prodotti biologici direttamente nelle aziende, nelle botteghe e nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica che garantiscono l’origine nazionale degli alimenti in vendita.