Il trapper Sfera Ebbasta indagato dalla procura di Pescara

PESCARA / L'INCHIESTA

Sfera Ebbasta indagato: "E' la musica dello spaccio" 

Il giovane cantante trapper al centro delle polemiche dopo la strage in discoteca

PESCARA. Il "trap boy" Sfera Ebbasta, uno dei più seguiti e premiati rapper della nuova scena contemporanea italiana, al secolo Gionata Boschetti, risulta indagato dalla procura di Pescara per istigazione all'uso di sostanze stupefacenti. Il fascicolo a suo carico è stato aperto a seguito dell'esposto presentato da due senatori di Forza Italia, Lucio Malan e Massimo Mallegni, che hanno individuato come destinatario anche la procura di Pescara in quanto la nostra città è stata tappa del tour dell'emergente cantante tanto amato e seguito soprattutto dai giovanissimi.

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Il suo nome è però anche tristemente legato alla tragedia della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, dove la notte tra il 7 e l'8 dicembre scorsi persero la vita 6 persone, cinque giovanissimi tra i 14 e i 16 anni, e una madre che accompagnava la figlia: una folla che cercò di uscire di corsa dal locale, dopo che era stato spruzzato dello spray al peperoncino, accalcandosi per passare sul ponticello posto a un’uscita, fino a quando una balaustra ha ceduto provocando la morte delle sei vittime. Il 12 luglio scorso Sfera Ebbasta ha tenuto un concerto nell'ex Cofa a Pescara, nell'ambito del Terrasound Festival che, secondo gli amministratori pescaresi che hanno voluto il giovane trapper, era gremito di fan in delirio. E proprio per accertare queste circostanze la procura ha dato incarico di svolgere delle specifiche indagini alla polizia giudiziaria. Ma perché la denuncia dei parlamentari forzisti? «L'articolo 82 della legge 309 del 1990 sulla droga», quella appunto che viene contestata al cantante dal magistrato, «punisce», affermano i parlamentari, «chiunque pubblicamente istiga all'uso illecito di sostanze stupefacenti o faccia attività di proselitismo per tale uso ovvero induce una persona all'uso medesimo». I due senatori sostengono che, oltre a «frequenti oscenità», i testi delle canzoni di Sfera Ebbasta «si riferiscono pressoché tutti all'uso di droghe e spesso al loro spaccio, senza mai accennare alle negatività di tali pratiche, anzi prospettando tale stile di vita come simbolo di successo». E la denuncia dei due esponenti politici prosegue: «Poco importa se Gionata Boschetti fa o no uso di droga: il personaggio che appare pubblicamente propone il consumo di droga sotto varie forme e peraltro anche la guida sotto l'effetto di alcolici e stupefacenti come modello positivo. Nel suo seguitissimo profilo Instagram, in una foto su quattro lo si vede con una sigaretta "artigianale" in mano sempre accesa, tranne in una dove la sta preparando. In altre due immagini, accanto a lui ci sono contenitori pieni di foglie che o sono di cannabis o alludono a esse». I denuncianti, che hanno presentato anche altri esposti in altre procure dove il trapper si è esibito, sperano, nel frattempo, che la magistratura valuti le loro denunce, almeno per mettere in guardia i genitori dei giovanissimi sostenitori di Sfera Ebbasta che «spesso pensano che la trap music sia solo un nuovo stile musicale diverso». Al termine della fase istruttoria, che il procuratore Massimiliano Serpi ha voluto comunque disporre senza valutare l'eventuale possibilità di spostare magari la competenza alla procura corrispondente alla prima città in cui il cantante si è esibito, è possibile che il magistrato che conduce l'inchiesta decida di ascoltare lo stesso Gionata Boschetti.

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