MANOPPELLO

Si sblocca la contesa sull'Imu: l'Interporto deve pagare 3 milioni

Dopo 9 anni la sentenza della Cassazione chiude la vicenda: "I capannoni hanno una vocazione commerciale e sono quindi tenuti al pagamento del tributo locale"

MANOPPELLO.Tre milioni di euro in tre annualità saranno riscossi dal Comune di Manoppello in attesa di perfezionare il procedimento transattivo volto all’estinzione delle pendenze per il mancato versamento dell’imposta municipale unica (Imu) dell’Interporto d’Abruzzo.

“Dopo un lungo procedimento giudiziario, visto che il contenzioso parte dal 2012, la Corte di Cassazione ha messo la parola fine ad un’annosa controversia che ha visto il gestore dell’Interporto di Manoppello opporsi al pagamento dell’Imu nei confronti del Comune – ha spiegato il sindaco di Manoppello Giorgio De Luca – e ringrazio il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri per aver presentato e sostenuto in fase di assestamento del bilancio regionale, l’emendamento che sana intanto le pendenze 2018/2022 e stabilisce il versamento al Comune di 1 milione di euro all’anno per tre anni da parte della Regione”.

La sentenza di Cassazione, la numero 5263 del 20 febbraio 2023, chiarisce definitivamente che i capannoni della struttura logistica hanno una funzione commerciale e quindi sono tenuti al pagamento del tributo locale.

“Una volta concluso tutto l’iter, i cittadini di Manoppello potranno così veder tradurre le maggiori entrate tributarie locali in servizi ed opere che andranno ancor di più a valorizzare il contesto urbano e la qualità ambientale cittadina. Tra le proposte che voglio condividere – ha detto il sindaco De Luca – c’è la costruzione di una piscina comunale che manca in città, ma per la quale dovremo valutare bene i costi/benefici, vista la presenza nel territorio di vari impianti natatori e anche in considerazione delle alte spese di gestione di una struttura del genere, dal riscaldamento alla manutenzione. Insieme al presidente Sospiri, voglio ringraziare l’Agenzia delle Entrate che ha sin dall’inizio portato avanti la tesi difensiva del classamento catastale dei capannoni ai fini del reddito, confermata prima in Commissione Tributaria Regionale e poi in Cassazione, e l’avvocato Maurizio Minichilli che ha assistito in questi anni il Comune nelle controversie pendenti sugli avvisi di accertamento emessi ed impugnati”.