Sindaco dimesso a Montesilvano appello del consigliere Pd: «Ora sosteniamo Maragno»

Montesilvano, ora Di Stefano appoggia la maggioranza di centrodestra: «Facciamo ritirare le dimissioni a Maragno». Ma il partito è pronto a sospenderlo

MONTESILVANO. «Mi appello al Pd e a tutti i politici responsabili di Montesilvano. Di fronte ai drammatici problemi finanziari e di credibilità delle istituzioni, invito i consiglieri di opposizione a raccogliere l’appello della città dando al sindaco la possibilità di ritirare le dimissioni». Se il centrodestra è spaccato, con il sindaco Francesco Maragno che si è dimesso – ha ancora una settimana per ritirarle – in risposta alle richieste di 5 consiglieri dissidenti di Forza Italia, anche nel centrosinistra tira aria di bufera: l’appello è di Gabriele Di Stefano del Pd, secondo più votato della lista con 337 preferenze, e spacca il partito. «Tutti gli imbarazzanti comportamenti in controtendenza con la linea del Pd saranno presto al vaglio della nostra Commissione di garanzia», annuncia la segretaria comunale Romina Di Costanzo che non vuole sentire parlare né di larghe intese né di appoggio esterno per consentire il ritorno di Maragno. «La data di scadenza delle nostre idee non è ancora arrivata», avverte Di Costanzo rivolgendosi anche al Movimento 5 Stelle di Manuel Anelli che, invece, ha auspicato un sostegno del centrosinistra a Maragno. «Emerge che», dice Di Costanzo, «in netta controtendenza nazionale, mentre al Circo Massimo si predica l’abbandono del Palazzo e il ritorno tra la gente, a Montesilvano si predica la partenza dalla gente per l’entrata a Palazzo. Perché naturalmente, come nella migliore tradizione del trasformismo militante, la mutevolezza delle posizioni sarebbe ispirata “dal bene per la città”. Nel Pd non c’è più spazio né per i transfughi né per i voltagabbana che hanno creato autonomamente entropia, bypassando una riflessione condivisa con il partito». È un messaggio a Di Stefano che, nel Pd, potrebbe avere le ore contate: «Al sindaco», dice lui, «chiediamo un patto di responsabilità con le forze sane della città, un accordo trasparente che avvii il risanamento finanziario, urbanistico, del verde e della viabilità per un Comune vicino alle esigenze sociali dei cittadini più svantaggiati». Al primo consiglio, ricorda Di Stefano, «dissi: “In bocca al lupo Francesco, ma di lupi nella tua maggioranza ce ne sono a branchi”. Stavolta, non dico in bocca al lupo, ma Montesilvano risorgi».

Sull’asse grillini-Maragno, interviene anche il gruppo Montesilvano che vogliamo dell’ex sindaco Attilio Di Mattia: «I 5 Stelle avevano presentato 800 emendamenti. Ci chiediamo cosa o chi ha fatto fare ai 5 Stelle questa brusca retromarcia? Un atteggiamento arrendevole e compiacente verso chi governa che non è passato inosservato all'interno del movimento montesilvanese. I malumori sono emersi in un volantino distribuito durante l'ultimo consiglio comunale che prende di mira il comportamento del capogruppo Anelli». ©RIPRODUZIONE RISERVATA