Sorgi interrogato «Mai fatto favori per la filovia»

Il dirigente regionale indagato si difende davanti al pm «Nessun vantaggio alle ditte, ho agito in maniera lecita»

PESCARA. Ha ripercorso l’iter della filovia, le decisioni prese dalla Commissione di valutazione d’impatto ambientale a partire dal 2008 difendendosi dall’accusa di abuso d’ufficio e aggiungendo di aver «agito in maniera lecita». Alle 9.30 Antonio Sorgi, il presidente della Commissione di valutazione di impatto ambientale della Regione indagato per abuso d’ufficio, è salito al terzo piano della procura per essere interrogato dal pm Valentina D’Agostino. Un interrogatorio durato due ore a cui ha assistito anche il sostituto procuratore aggiunto Cristina Tedeschini oltre che l’avvocato di Sorgi, Guglielmo Marconi. Il dirigente, teramano di 53 anni, è finito sul registro degli indagati perché, come dice l’accusa, «agendo in concorso con il presidente della Gtm Michele Russo e il responsabile unico del procedimento Pierdomenico Fabiani (ambedue indagati, ndr) in relazione all’esecuzione dei lavori relativi all’impianto elettrificato a tecnologia innovativa tra i Comuni di Pescara e Montesilvano, pur essendo consapevole che l’opera in corso, in quanto sistema di trasporto a guida vincolata, necessitava di essere sottoposta a procedura di “screening” ai fini della valutazione ambientale, ne consentiva l’esecuzione e la prosecuzione in assenza di tale procedura».

Sorgi, durante l’interrogatorio, ha ripercorso l’iter della vicenda fornendo spiegazioni tecniche e ricordando che nel 2008, nella data del 15 luglio, la commissione decise di non sottoporre la filovia alla procedura di screening perché si disse che non era necessaria e che successivamente, in seguito all’attivazione della procedura di infrazione comunitaria per violazione d’impatto ambientale avviata anche in seguito a una segnalazione del Wwf, Sorgi figurava già sul registro degli indagati. «Ho agito in maniera lecita» ha ripetuto agli inquirenti il dirigente della Regione.

Sorgi, secondo l’accusa e nella veste di presidente della Commissione, «consentiva la prosecuzione delle opere limitando la sospensione (“messa in mora”) alla posa in opera dei soli dispositivi che “farebbero configurare il sistema proposto a guida vincolata immateriale” consentendo in tal modo la prosecuzione dei lavori da parte delle ditte aggiudicatarie».

Quindi, prosegue ancora l’accusa che contesta al dirigente il reato di abuso d’ufficio, «attraverso tale condotta Sorgi procurava intenzionalmente un ingiusto vantaggio patrimoniale alle società aggiudicatrici dell’appalto le quali potevano iniziare ad eseguire le opere senza che il progetto preliminare fosse sottoposto alle necessarie fasi di verifica comportanti, tra l’altro, la sottoposizione del progetto preliminare alle osservazioni dei numerosi comitati cittadini contrari all’esecuzione dell’opera e con danno alla Regione che si vedeva sottoposta a procedura di infrazione».

Intanto, dopo lo stop arrivato dalla Regione che ha sospeso il lavori della filovia la Gtm presieduta da Russo comunica che i «lavori della filovia sono stati sospesi. A partire da lunedì fino al 31 ottobre saranno presenti maestranze e mezzi in cantiere per le sole attività di messa in sicurezza a salvaguardia dell’incolumità».

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