«Sospiri mi consegnò il foglio con le risposte»

Montesilvano, l'inchiesta sui concorsi: ecco il racconto dell'assessore Ruggieri alla polizia

PESCARA. Ammette di aver ricevuto da Lorenzo Sospiri «un foglio» con le risposte dei quiz per i concorsi del giorno dopo ma giura che non ha copiato perché del capo pescarese del Pdl non si è fidato. Lo dice Roberto Ruggieri, assessore provinciale ai Lavori pubblici del Pdl, indagato nell'inchiesta sui concorsi truccati di Montesilvano: «Ho strappato il foglio, l'ho buttato per strada e mi sono presentato alla selezione senza le indicazioni», racconta alla polizia in un verbale del 28 dicembre 2007.

L'inchiesta sui concorsi truccati di Montesilvano, coordinata dal pm Giampiero Di Florio, conta 21 indagati: il coordinatore provinciale Pdl Sospiri, il sindaco di Montesilvano Pasquale Cordoma, l'ex assessore Corrado Carbani, il capogruppo Pdl Luigi Marchegiani, l'organizzatore dei concorsi Enrico Rotolo, la società Quanta e 15 partecipanti alle selezioni per uno dei 16 posti a tempo determinato messi in palio dal Comune l'11 dicembre 2007.

Tra i 15 candidati indagati, insieme ad amici e compagni di partito, c'è anche l'assessore Ruggieri, ex consigliere di An a Città Sant'Angelo. Convocato dagli agenti squadra mobile, diretti da Nicola Zupo, Ruggieri ricorda di aver chiesto un aiuto a Sospiri «per poter lavorare»: «Ma non ebbi più alcun segnale sino alla sera del giorno precedente agli esami scritti», assicura Ruggieri. Poi, il 10 dicembre, tra le 22,30 e 23, Ruggieri riceve una telefonata da Sospiri: «Mi invitava a passare dalla federazione di An in via Firenze a Pescara per ritirare le tessere del partito. Anche essendo notte mi recai in sede: Sospiri non mi diede alcuna tessera, mi consegnò un foglio di carta riportante dei numeri dattiloscritti da uno a quaranta, a fianco di ognuno dei quali vi erano delle lettere dalla A alla D». Sono le risposte dei quiz: «Sospiri mi disse», rivela Ruggieri, «che erano le risposte alle domande che avrei trovato nella prova scritta del giorno successivo». Ma Ruggieri si lamenta per la difficoltà di imparare a memoria un elenco di quaranta lettere in poche ore: «Gli risposi che mi sarebbe stato difficile imparare a memoria le risposte la notte prima dell'esame». Per l'accusa, la testimonianza di Ruggieri incastra Sospiri.

Ma Ruggieri non si fida delle risposte avute dal coordinatore provinciale del Pdl: per questo, va a suonare a casa di Alberico Ambrosini, nel 2007 capo di gabinetto di Cordoma, oggi dirigente alle Finanze a Montesilvano e sindaco di Moscufo: «Ruggeri voleva sapere se era vera la notizia della disponibilità dei compiti da parte degli altri candidati», così racconta Ambrosini alla polizia. «Mi disse che lo aveva chiamato Sospiri, svegliandolo a casa e dandogli le soluzioni. Ruggieri mi chiese conferma sulla veridicità delle soluzioni dei compiti passategli da Sospiri ma, rammaricato da questa notizia e deluso da simili affermazioni, dissi che non sapevo nulla, cosa che corrisponde al vero essendo rientrato in quel momento dalle ferie».

Anche Ruggieri racconta alla polizia l'incontro: «Feci vedere ad Ambrosini, mio amico, il foglio che mi aveva dato Sospiri chiedendogli se, secondo lui, ci si potesse fidare di quelle risposte. Alberico mi invitò a strappare tutto perché non aveva fiducia in Sospiri e riteneva che fossi stato preso in giro. A quel punto, amareggiato e sentendomi preso in giro, successivamente, strappai il foglio buttandolo per strada e mi presentai ai concorso senza quelle indicazioni».

Per gli investigatori, l'ultima parte del racconto di Ruggieri è falsa: all'esame del giorno dopo, Ruggieri sbaglia solo due domande su 40.

Che le risposte ai quesiti sono circolate nelle segreterie politiche è una certezza dell'inchiesta: anche se non indagati, negli atti dell'indagine spuntano telefonate fatte dall'assessore regionale Carlo Masci (nel 2007 segretario Udc) e dall'assessore comunale di Pescara Marcello Antonelli (Pdl).

Soluzioni giunte anche a Ruggieri. È quanto emerge da un colloquio intercettato tra Ambrosini e l'ex addetto stampa del Comune di Montesilvano Andrea Koveos: «Ho saputo che sta facendo la persona che non sapeva nulla», dice Koveos riferendosi a Ruggieri. Ambrosini: «No, ma che scherzi, lui ha avuto i fogli». Koveos: «Ah, ecco». Ambrosini: «Con il progetto dentro, corredato di tutte le cose che i progetti hanno insomma». Koveos conclude: «Sì, con tutti i giardini, i balconi, le cose».

Quando viene a conoscenza dello scandalo dei concorsi truccati, Koveos lascia il Comune di Montesilvano rinnegando lo slogan di Cordoma «Per cambiare davvero»: «Renditi conto, "Per cambiare davvero", è un po' pesante. Guarda io non me la sento, questo per me è grave».

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