Spese per Pescara 2012, parte l'inchiesta

Mercoledì si insedia la commissione d'indagine, al setaccio tutte le fatture

PESCARA. Si apre un'altra indagine sulle spese per il titolo di Città europea dello sport. Mercoledì prossimo, alle 12, si riunirà per la prima volta la commissione d'inchiesta voluta dal centrosinistra per far luce su una delle pagine più contestate di questa amministrazione. Le indagini, a questo punto, diventano tre. Due aperte dalla procura, con il sindaco Luigi Albore Mascia indagato per abuso d'ufficio in relazione alla sua funzione di presidente del comitato promotore di Pescara Città europea dello sport 2012 e una dalla neonata commissione speciale d'inchiesta, la prima di questa consiliatura.

VIA ALL'INDAGINE. Mercoledì prossimo la commissione, dopo essersi insediata, dovrà provvedere alla nomina del presidente e del segretario. In pole position per la prima carica c'è il capogruppo dell'Idv Adelchi Sulpizio, tra i primi a contestare le ingenti spese sostenute dal Comune per questo titolo. Gli altri componenti sono, per la maggioranza, Vincenzo Di Noi (Udc), Vincenzo D'Incecco, Massimo Pastore, Armando Foschi (Pdl); per l'opposizione, Fausto Di Nisio (indipendente), Enzo Del Vecchio, Marco Alessandrini, Camillo D'Angelo (Pd) e Giovanni Di Iacovo (Sel).

FATTURE SOTTO LA LENTE. Perché Pescara ha speso 118.295 euro per il titolo di Città europea dello sport, mentre per lo stesso riconoscimento Firenze ha sborsato solo 1.900 euro e Viterbo quasi nulla? E' questa la domanda su cui dovrà fare chiarezza la commissione speciale. I suoi poteri sono piuttosto ampi, in base allo statuto dell'ente. Dovrà fare una ricostruzione documentale di tutto l'iter amministrativo della candidatura. Poi, delle spese sostenute dal comitato e, in particolare, dal Comune che ha versato in due anni 110.000 euro e altri 350.000 sono previsti nel Piano triennale delle opere pubbliche. Ma, prima di tutto, dovrà chiarire perché Mascia si è rifiutato per 515 giorni di fornire a Sulpizio e Massimiliano Pignoli (Fli) le ricevute e i documenti richiesti e li ha resi noti solo dopo la presentazione di tre esposti alla procura degli stessi consiglieri. Tutto questo lavoro dovrà essere svolto entro 60 giorni e, soprattutto, senza intralciare l'indagine aperta dal pm Mantini, concentrata in particolare sulla consulenza da 35.998 euro affidata dal comitato promotore a Barbara Briolini senza un appalto.

DELIBERA SOSPETTA. Ma c'è di più. La commissione d'inchiesta dovrà anche accertare se il procedimento adottato dall'amministrazione comunale con una delibera di giunta, anziché con un provvedimento approvato dal consiglio, sia legittimo. «In caso contrario», avverte Sulpizio, «si dovrà verificare quali potranno essere le ripercussioni su tutti gli atti già predisposti». In caso di errore nella procedura di costituzione del comitato, potrebbero risultare nulli tutti gli atti successivi, anche quelli per le spese. Insomma, sarebbe il caos. «Dovremo provvedere», rivela il capogruppo dell'Idv, «a un'attenta analisi delle spese sostenute per verificare se siano state rispettate tutte le normative previste dalla legge per gli appalti e, in particolare, se per la serata del gran galà sia stato giusto procedere a tanti affidamenti, anziché provvedere ad indire una sola gara». Per quella cena sono stati spesi 23.998 euro per l'organizzazione e l'allestimento della sala consiliare, 3.500 per lo spettacolo della ginnasta Fabrizia D'Ottavio, 4.200 per il palco, 780 per la copertura del terrazzo del Comune allestito a cucina, 1.320 per la schermatura del palco, 17.648 per bandiere e t shirt con il logo Pescara 2012. «Dovremo fare chiarezza», conclude Sulpizio, «su un evento diventato più famoso per le cene, la mole di soldi pubblici spesi e le inchieste giudiziarie, che per i concreti vantaggi alla città di cui nessuno si è mai accorto».

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