MONTESILVANO

Sport cittadino in lutto, muore l’ex calciatore Pellicciotta

Antonio aveva militato nella squadra cittadina e nell’Angolana, per allenare poi anche il Cericola. Cordoglio al centro sportivo Vestina Zampacorta, dove da anni organizzava tornei amatoriali

MONTESILVANO. Avrebbe compiuto 68 anni tra qualche settimana, ma una malattia tanto fulminea quanto incurabile lo ha strappato all’affetto dei suoi familiari e degli amici. È morto ieri pomeriggio, all’ospedale di Pescara dove era ricoverato in rianimazione da settimane, Antonio Pellicciotta, dipendente di una lavanderia di Silvi e grande appassionato di calcio.

Per il suo carattere allegro e burlone, il montesilvanese era molto conosciuto e apprezzato nella città adriatica, soprattutto negli ambienti sportivi che frequentava da anni, prima nelle vesti di giocatore in Promozione nel Montesilvano e nell’Angolana, poi in quelle di allenatore della squadra locale “Daniele Cericola” e di organizzatore di tornei amatoriali. Il suo quartier generale era il centro sportivo Vestina-Zampacorta di Villa Carmine dove trascorreva i momenti liberi dedicandosi alla sua grande passione per il pallone.

Oltre allo sport, Pellicciotta era anche un grande lavoratore nel settore delle lavanderie, prima con l’attività di famiglia condivisa con i cugini Di Pasquale per poi trasferirsi nella vicina Silvi. A piangere la scomparsa del 68enne sono la moglie Emilia Ciafardone, i figli Elena, Stefania e Luca e i 6 nipotini che a breve diventeranno sette. Ma il dolore per la perdita di Pellicciotta ha presto raggiunto anche i tanti parenti e amici che ora lo ricordano con affetto.

«Era mio cugino, ma soprattutto un grande amico», commenta l’ex consigliere comunale Francesco Di Pasquale. «Una persona mite che aveva un mare di amici. A Montesilvano era il re del calcio, teneva a battesimo tutte le squadre locali e organizzava continuamente partite». «Per me è venuto a mancare un fratello», dichiara in lacrime l’amico di una vita Guerino Di Felice. «Uscivamo insieme da quando avevo 13 anni, abbiamo giocato insieme in Promozione. Mi ha insegnato tanto, soprattutto l’educazione. Era un uomo di una bontà unica e non c’è al mondo una persona che possa parlare male di lui». Commozione ma con un pizzico di ironia, per ricordare il suo stile, anche nei messaggi che si susseguono sui social. «Già ti immagino», scrive il nipote Andrea Di Pasquale, «a organizzare partite tipo angeli contro quelli del purgatorio». E ancora: «Non riesco a trovare le parole giuste», aggiunge l’amico Marco Foresta ricordando le tante risate «con i tuoi soprannomi improbabili, le tue battute, le tue targhe stupide per i tornei vinti, le corse in bicicletta alla Mazzone e le imprecazioni per chi scappava senza darti i dieci euro». La camera ardente è stata allestita nella casa funeraria Mambella, aperta oggi dalle 8.30 alle 19.30. I funerali saranno celebrati domani alle 10 nella chiesa di San Raffaele Arcangelo. (a.l.)