Stella Maris, accessi vietati per fare i lavori di bonifica

Montesilvano, il sindaco Maragno firma un’ordinanza per chiudere l’immobile e sollecitare la Provincia ad avviare la pulizia dopo le segnalazioni della Asl

MONTESILVANO. La Stella Maris chiuderà per i lavori di bonifica. È quanto stabilisce un’ordinanza firmata dal sindaco di Montesilvano Francesco Maragno, diretta alla Provincia proprietaria dell’immobile.

Questo provvedimento fa seguito a una disposizione della Asl, che aveva segnalato le gravi condizioni igieniche dello storico immobile di Montesilvano. La relazione dell’azienda sanitaria, Dipartimento di prevenzione, porta la data del 23 aprile scorso. Nel documento era scritto: «Al fine dell’igiene ambientale, nonché dell’abitato, oltre che della salvaguardia della salute pubblica, si propone al sindaco del Comune di Montesilvano di emettere apposita ordinanza a carico del proprietario dello stabile denominato Stella Maris, allo scopo di bonificare sia l’area esterna, sia interna dell’immobile in oggetto, con la dovuta rimozione e smaltimento di tutti i rifiuti presenti».

Il degrado all’interno e all’esterno della Stella Maris è stato più volte segnalato dagli organi di informazione. L’immobile è stato occupato spesso da senzatetto alla ricerca di un ricovero dove passare le notti.

Ora, finalmente, è stato fatto il primo passo per l’avvio della bonifica. Maragno, in sostanza, ordina al presidente della Provincia Antonio Di Marco di «dare immediatamente seguito all’attuazione di quanto disposto nella nota della Asl del 23 aprile scorso».

L’ordinanza, inoltre, vieta l’ingresso a terzi, mediante la chiusura di tutti i varchi realizzati da ignoti nelle recinzioni, negli infissi e nelle porte del fabbricato principale».

L’amministrazione comunale ha emanato anche un altro documento. Si tratta di un avviso per far partire un’indagine esplorativa con lo scopo di reperire in locazione un immobile per accorpare centri sociali per anziani e un altro immobile dove poter collocare le varie associazioni del territorio.

La durata del contratto di locazione sarà di sei anni. La superficie dei locali, di cui l’ente ha bisogno, dovrà essere tra i 200 e i 300 metri quadrati, per il centro sociale e tra i 200 e i 400 metri quadrati per collocare le varie associazioni.

I soggetti interessati che abbiano la disponibilità dei locali rispondenti a queste caratteristiche potranno presentare l’offerta entro il prossimo 21 maggio. «Resta salva», è scritto comunque nel bando dell’ente, «la possibilità di individuare un unico immobile idoneo a soddisfare entrambe le finalità». Sulla base di questi criteri verrà effettuata dal Comune una valutazione di idoneità dei locali. Dopodiché, partirà una trattativa privata con il proponente o i proponenti per la negoziazione delle clausole e delle condizioni del contratto di locazione, compreso il canone di affitto.(cr.pe.)

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