Stop all’inquinamento con scogliere più basse

Dall’incontro tra Comune e balneatori spunta un piano per rilanciare la stagione turistica. D’Alfonso: «Già pronti i soldi per finanziare i lavori»

PESCARA. Il ridimensionamento delle prime quattro file di scogliere della riviera nord, per consentire una migliore circolazione delle acque. Un sistema di barriere mobili galleggianti, per convogliare la fuoriuscita del fiume più a largo. La richiesta di una modifica alla legge regionale, che impone al Comune di far scattare i divieti di balneazione per 48 ore dopo le piogge. L’avvio di un piano marketing per rilanciare l’immagine turistica della città. Ruota attorno a questi punti il tentativo salvare la prossima stagione balneare. Amministrazione comunale e balneatori hanno fatto un fronte unico per la lotta all’inquinamento del mare. Ieri mattina sindaco, assessori, consiglieri e rappresentanti delle associazioni di categoria si sono riuniti di nuovo e dall’incontro è emerso un programma da realizzare subito con quei punti elencati e da sottoporre alla Regione per ottenere i finanziamenti necessari.

D’ALFONSO HA GIA’ DETTO SI’. Il presidente della Regione, contattato dal Centro al termine del vertice tra Comune e balneatori, ha rilasciato una dichiarazione che fa ben sperare. «Già lunedì prossimo (domani, ndr)», ha affermato Luciano D’Alfonso, «mi metterò in contatto con i balneatori. Le risorse economiche ci sono. Chiederò al capo delle Opere marittime se questi interventi siano possibili e se la risposta sarà favorevole, interverremo subito».

VERTICE CON LA CATEGORIA. Ovviamente, le proposte emerse ieri dall’incontro sono solo un’anticipazione dei lavori di sfondamento della diga foranea, slittati a settembre, e dell’intervento già partito per il potenziamento del sistema di depurazione delle acque. Potenziamento che non potrà essere completato prima di un anno e mezzo.

Nel frattempo, per evitare il ripetersi di un’estate disastrosa come quella dell’anno scorso, sono stati previsti interventi tampone. Per questo, dopo un primo confronto giovedì scorso a margine del consiglio comunale, il sindaco Marco Alessandrini, il vice Enzo Del Vecchio, l’assessore al turismo Giacomo Cuzzi, il presidente del consiglio comunale Antonio Blasioli, il consigliere con delega al mare Riccardo Padovano e alcuni consiglieri di maggioranza e opposizione, sono tornati a riunirsi con i rappresentanti degli stabilimenti balneari e del comparto commerciale per concordare delle soluzioni possibili. «Il tavolo», è stato spiegato, «diventerà sede operativa in vista dell’estate». Presenti tutte le sigle della categoria: Sib Confcommercio, Fiba Confesercenti, Ciba Confartigianato, Fab, Assobalneari, ViviamoPescara. Durante l’incontro è stato ribadito che «il mare ora è pulito». «In base all’esito dei campionamenti fatti nella stagione 2016», hanno sottolineato fonti del Comune, «la balneabilità risulta assicurata sulla quasi totalità del litorale».

LE PROPOSTE CONCORDATE. Dal tavolo è nato un fronte unitario Comune-balneatori che ha già prodotto dei risultati importanti. Ossia un programma, che al momento è solo un’ipotesi progettuale da sviluppare. «Il primo intervento», ha spiegato Padovano, «sarà quello di ridurre l’altezza delle prime quattro scogliere frangiflutti nel primo tratto a nord del litorale, tra il porto e via Balilla». Le barriere ridimensionate a pelo d’acqua dovrebbero migliorare la circolazione del mare al largo evitando così il ristagno dell’acqua del fiume a ridosso della costa nord. Un altro intervento che i balneatori hanno proposto è quello di una barriera perpendicolare alla spiaggia per portare al largo l’acqua del fiume. Da qui, l’ipotesi di rispolverare il progetto, presentato l’anno scorso dalla categoria e poi accantonato, di un sistema di barriere mobili galleggianti, a carattere temporaneo, che, sfruttando la leggerezza delle acque dolci rispetto a quelle salate, possa convogliare le acque del fiume al largo della diga foranea. L’anno scorso, si parlava di una spesa intorno a 400mila euro. Ora, invece, si ipotizza addirittura un costo inferiore. A detta di Padovano, per il ridimensionamento delle scogliere frangiflutti e per il sistema delle barriere mobili galleggianti, si dovrebbero spendere circa 250mila euro, ma i costi sono tutti da verificare. Il Comune spera che sia la Regione a finanziare l’intera operazione. In qualsiasi caso, prima di far partire qualsiasi lavoro, sarà necessario il nulla osta della Capitaneria di porto e del Provveditorato alle opere pubbliche.

Inoltre «si lavorerà», hanno precisato fonti del Comune, «per trovare un rimedio agli effetti delle piogge sulla depurazione, in modo che non si ripercuotano sulla balneazione, come è accaduto con le ordinanze temporanee di divieto nel 2016». L’idea sarebbe quella di richiedere una modifica alla legge regionale, che impone i divieti ad ogni pioggia anche senza analisi sfavorevoli, per renderla meno restrittiva.

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