Stop all’ostruzionismo in consiglio

L’aula vara il nuovo regolamento comunale: norme severe anche per i pianisti

PESCARA. Dopo 25 anni, cambiano le regole per il funzionamento del consiglio comunale, ma dalla prossima consiliatura. È ciò che prevede il provvedimento approvato ieri dall’aula con 20 voti a favore, su 21 presenti. Il nuovo regolamento contiene una serie di novità, tra cui le norme anti-ostruzionismo: niente più emendamenti tesi solo ad allungare i tempi di discussione.

Non è finita qui. Il consigliere comunale, per essere considerato presente in aula durante le sedute consiliari dovrà essere seduto al proprio posto; basterà allontanarsi tra il pubblico e il presidente dovrà spegnere la postazione, considerandolo assente, evitando così il fenomeno dei pianisti.

Ogni gruppo consiliare non potrà presentare più di una pregiudiziale a ogni delibera in discussione. Inoltre, viene codificato anche l'istituto della sfiducia al presidente di commissione: in caso di mancata convocazione della seduta con l'argomento all'ordine del giorno, sarà il presidente del consiglio a ottemperare.

«Regole, dunque molto più severe», ha commentato il capogruppo di Fratelli d’Italia-An Armando Foschi, «che nascono dall'esperienza drammatica maturata negli ultimi quattro anni e mezzo in aula, dove l'ostruzionismo indisciplinato del centrosinistra ha di fatto consentito spesso di bloccare i lavori del consiglio comunale, ossia lo sviluppo della città». Tanti gli articoli che sono stati rivisti. Innanzitutto, è stato specificato che il gruppo misto deve essere costituito da almeno due consiglieri e resta in piedi anche nel caso in cui si riduca a un solo componente. Il gruppo consiliare di nuova denominazione, invece, potrà essere costituito solo se fa riferimento a partiti nazionali rappresentati in Parlamento. Non sarà consentita la formazione di liste civiche a consiliatura già avviata. Contingentati i tempi di discussione: l'illustrazione degli ordini del giorno non potrà superare i 5 minuti; 3, per le interrogazioni; 5, per la risposta di un assessore; 2, per la replica; 5, per gli interventi sulle delibere; 3, per le dichiarazioni di voto; 3, per la discussione delle pregiudiziali.

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