"Stop spese superflue, così a Montesilvano risaniamo il bilancio"

L’assessore alle finanze Verrigni esclude nuove tasse. Ma avverte: per sistemare i conti dell’ente ci vorranno anni

MONTESILVANO. «Faccio appello alla classe politica, a tutti i cittadini e al senso di responsabilità per cooperare e per uscire da questa situazione». Così l'assessore al bilancio e tributi del Comune di Montesilvano Caterina Verrigni, che fa il punto sulla disastrosa situazione finanziaria dell'ente. Ente che presenta debiti per sessantacinque milioni di euro.

«Prima di tutto», afferma l'assessore, «è bene ricordare che si tratta di debiti ereditati, non l'abbiamo di certo creati noi in questi tre mesi. Sono debiti strutturali accumulati negli anni. Ora l'importante è far capire come la politica finanziaria di un ente come il Comune sia molto diversa rispetto a dieci anni fa con i tagli e le minori entrate da parte dello Stato e il rispetto del Patto di stabilità».

La Verrigni indica anche quale sarà la strada da percorrere: «Ci sarà certamente una razionalizzazione delle spese, visto che non potremo aumentare le imposte, visto che la pressione fiscale è già al massimo, ma al momento non abbiamo idee in questo senso. Ma in tempi brevi dovremo mettere in piedi una strategia per tagliare rivedendo anche tutte le situazioni pendenti e poi bisogna fare un controllo della spesa e di tutti i contratti in essere. Mentre sulle entrate tributarie non si può intervenire. Potremo invece rivedere qualcosa sul fronte dei servizi a domanda individuale».

Il Comune metterà in piedi un'altra azione volta al recupero di risorse: «L'altra cosa che faremo è il controllo delle riscossioni coattive, visto che parecchi tributi non sono stati riscossi e bisogna verificare il motivo per il quale non lo sono stati. Al momento non sono in grado di quantificare il numero degli evasori e le cifre di cui si parla non sono usciti dall'ufficio tributi. È bene evidenziare che ci sono tasse, come la Tari, quella sui rifiuti, che servono a coprire il costo del servizio. Questo vuol dire che se il servizio costa x noi dobbiamo comunque pagare x e non in base alle reali entrate. Se uno non paga si crea da un lato una carenza di liquidità dell'ente e dall'altro una disparità tra i cittadini».

L'assessore ricorda anche come i tributi siano stati deliberati dal commissario e le tariffe siano state decise per avvicinarsi al Patto di Stabilità. Infine la Verrigni evidenzia come non sarà facile uscire da questa complicata situazione a livello finanziario: «A breve non se ne esce, ci vogliono molti anni per andare verso un riequilibrio. I servizi pubblici essenziali saranno garantiti, per le opere pubbliche o per interventi più importanti dovremo cercare finanziamenti europei, non dimenticando che da gennaio dell'anno prossimo potrebbe esserci un nuovo aggravio se passerà il sistema di calcolo che imporrà di gestire gli enti secondo criteri di tipo aziendale».

Sull'argomento interviene anche il sindaco Francesco Maragno: «Il processo di riequilibrio della complessa situazione finanziaria sarà faticoso. Diventano dunque urgenti e necessarie una razionalizzazione dei servizi e un attento e serrato controllo nella riscossione dei tributi. Sin dai primi giorni dal nostro insediamento abbiamo condotto un puntuale e rigoroso controllo di tutte le voci di bilancio. In questo senso vanno tutte le azioni, al fine di evitare lo sforamento del Patto di stabilità, undici milioni di euro circa al 30 giugno, senza aumentare una pressione fiscale già troppo elevata».

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