I RIPETITORI DI san silvestro

Studente prende la laurea con una tesi sulle antenne

PESCARA. Certo, l’opzione non è nuova, in quanto se n’era discusso da tempo, anche a livello istituzionale. Ma ora, sull’ipotesi di una delocalizzazione sul mare delle antenne di San Silvestro, sono...

PESCARA. Certo, l’opzione non è nuova, in quanto se n’era discusso da tempo, anche a livello istituzionale. Ma ora, sull’ipotesi di una delocalizzazione sul mare delle antenne di San Silvestro, sono arrivati anche i dati scientifici di una tesi di laurea. Soluzione da sempre portata avanti dai residenti. E ora se ne torna a parlare di nuovo.

Nei giorni scorsi, infatti, presso il dipartimento della Diiie, Dipartimento di ingegneria industriale e dell’informazione e di economia, del corso di laurea in Ingegneria elettronica dell’università degli studi dell’Aquila, si è laureato Andrea Silvestri, pescarese 28enne di San Silvestro spiaggia, con una tesi intitolata «Analisi di fattibilità di un sito di broadcasting su piattaforma offshore».

Insomma, 2500 pagine, divise in tre volumi, per spiegare che, tra simulazioni grafiche, fotografie, ed elaborazioni dei dati con un software denominato Radio mobile (ideato da Roger Coudé), se le antenne si spostassero da San Silvestro tutte in mare, «l’inquinamento elettromagnetico», sottolinea il neolaureato con il punteggio di 102, «si azzererebbe».

E con il relatore della sua tesi di laurea, il professor Fabio Graziosi, Silvestri, dopo una ricerca effettuata nel 2009 dall’università dell’Aquila, la quale, su indicazione della Regione aveva già realizzata una ricerca per individuare un sito alternativo ai tralicci di San Silvestro, ha concluso, nella sua indagine scientifica, che una delocalizzazione ottimale per le antenne potrebbe essere la piattaforma collocata a 5,6 chilometri dalla costa di Francavilla.

Si tratta di un sito di proprietà di Antonio Teodori, utilizzato per la mitilicoltura (la coltivazioni di mitili, come le comunemente chiamate «cozze»), che si sviluppa su quattro livelli, due da 200 metri quadrati e due da 100 metri quadrati.

Il Posidonia. «Nel 2010», spiega Silvestri, che sul Posidonia è stato ospite del titolare per un giorno, «si svolse un altro studio per verificare la resistenza della piattaforma nel supportare le antenne».

«Ebbene», continua, «l’esito fu positivo». Non solo. Silvestri, nel suo elaborato, è come se indirettamente avesse risposto ai comunicati stampa delle emittenti televisivi che negli anni passati avevano sostenuto che la copertura, con i tralicci sul mare, sarebbe stata insufficiente sul territorio per la scarsa ricezione del segnale.

«Per la sua posizione», osserva Silvestri riferendosi alla piattaforma, «si avrebbe il vantaggio di avere una copertura simile a quella del Colle». «E in più», fa notare il neo laureato, «le tv private avrebbero le stesse capacità dei grandi network. Una soluzione, quella della delocalizzazione della piattaforma, che in più comporterebbe un risparmio della potenza elettrica, con un conseguente abbassamento del consumo di energia elettrica, poiché sul mare avremmo un impianto unico di climatizzazione e di gestioni».

E se per «la Rai, sui canali Vhf 26, più il 30 e il 40, si potrebbe avere una minore copertura», evidenzia il neo dottore, «attraverso dei gap filler, dei ritrasmettitori già presenti sul territorio, si potrebbe sopperire al deficit».

L’unico svantaggio?», conclude Andrea Silvestri. «I costi dell’operazione, che però non abbiamo quantificato».

Vito de Luca

©RIPRODUZIONE RISERVATA