caccia ai ladri

Su Facebook l'album delle bici rubate a Pescara

Le immagini postate dalle vittime dei furti come ultima speranza

PESCARA. In un mese ha raccolto 525 mi piace. È la pagina facebook “Bici rubate” creata anche a Pescara (ce ne sono a Palermo, a Pesaro e in Veneto) da Michele Mastandrea, un appassionato di bicicletta che di mestiere fa il conduttore radiofonico, per regalare una possibilità ai tanti ciclisti che quotidianamente vengono derubati (una decina in media), di ritrovare la propra bici. Una sorta di passaparola virtuale, una bacheca “del derubato” dove si può postare la foto della propria bici rubata invitando la comunità a guardarsi in giro per eventuali avvistamenti. Ma non solo. Come scrive l’autore sulla pagina: «Se vedete in giro per Pescara e dintorni bici palesemente travisate, riverniciate alla bell’e meglio, bici senza pezzi o pezzi senza bici, fotografatele e postatele sulla nostra bacheca. Faremo di tutto per farle girare il più possibile».

Un messaggio che nel giro di un mese, (la pagina è stata aperta il 29 dicembre) è piaciuto a più di 500 pescaresi che hanno iniziato a postare foto di bici abbandonate, senza ruote, ridotte in pezzi ma anche foto, purtroppo, delle bici proprie, rubate nello spazio di una notte. «Per fortuna pur essendo un ciclista», racconta Mastandrea, conduttore a radio Ketchup e radio C1, «non ho mai subìto il furto di bicicletta, a parte qualche sellino che non ho ritrovato. Ma il fenomeno, frequentando tantissimi ciclisti lo conosco benissimo, e ormai è esteso a macchia d’olio. L’idea mi è venuta accompagnando un amico alla stazione dove, poco prima di Natale, ho notato diverse biciclette buttate, riverniciate in maniera grossolana che mi hanno fatto subito pensare che fossero state rubate.

Di qui la voglia di dare una mano agli eventuali proprietari. È così che è nata questa pagina. Certo», aggiunge, «il rischio è che in rete finiscano bici apparentemente rubate e che invece sono state lasciate lì proprio dai proprietari, ma in quel caso siamo pronti a precisarlo. Un rischio che comunque vogliamo correre pur di tentare di fronteggiare un fenomeno che ormai colpisce tutti. Nessuna bici è al sicuro. Proprio un paio di giorni fa ha chiamato una signora in radio sfogandosi che avevano rubato la bicicletta a tre ruote del vicino di casa disabile, una cosa assurda, eppure succede anche questo. Perché rubano di tutto, non solo per la bici in sè, ma anche e soprattutto per i pezzi da smistare poi su l mercato nero».

Ma a distanza di un mese, le foto pubblicate su questa pagina facebook sono servite a rintracciare qualche bicicletta e a far felice qualche proprietario derubato? «Per ora no», dice Mastandrea, «ma è ancora presto».

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