Sulmona, il furbetto del cartellino timbra e va a trovare l'amante

Ecco i retroscena dell’inchiesta sull'assenteismo che ha travolto il Comune: il ciclista con il caschetto e la spesa al mercato durante l’orario di ufficio

SULMONA. Lasciava il suo posto per incontri galanti con l’amante. Incontri che duravano anche per molte ore. Un’altra volta trovava il tempo per recarsi al mercato, e noncurante di incontrare gente conosciuta, faceva tranquillamente shopping tra le bancarelle di piazza Garibaldi. In qualche occasione anche insieme a qualche collega d’ufficio. Un altro dipendente, dopo aver timbrato il cartellino, tornava frettolosamente a casa per curare gli affari di famiglia. Sono alcuni degli episodi più eclatanti scoperti dalla Guardia di finanza nel corso dei sei mesi d’inchiesta che hanno portato alla luce un radicato sistema di assenteismo nel Comune di Sulmona.

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Più o meno la metà dei dipendenti utilizzava l’orario di lavoro per affari personali o per svolgere le più disparate attività: frequentare la palestra, andare a parlare a scuola per controllare l’andamento scolastico dei propri figli o tornare nella propria abitazione per svolgere faccende di casa, rimaste arretrate dai giorni precedenti. Un altro dipendente lasciava la sua stanza per curare un’attività a conduzione familiare. Il video registrato dalle telecamere della Guardia di finanza ha trasmesso immagini che hanno provocato la ferma condanna dei cittadini. Un video che a molti dipendenti non lascia scampo.

Molti, tra dipendenti e funzionari, si sono riconosciuti nel video diramato dalle Fiamme gialle girato nel corso dei sei mesi d’inchiesta. Alcuni, davanti all’evidenza delle immagini hanno anche pianto, non nascondendo la forte preoccupazione per i provvedimenti che potrebbero arrivare da parte del Comune e dalla Corte dei Conti. Provvedimenti che il sindaco ha già annunciato di voler prendere nei confronti dei dipendenti cosiddetti “infedeli”.

Ha fatto scalpore l’immagine di una dipendente che timbrava il cartellino di arrivo al lavoro coprendosi con l’ombrello aperto per nascondere, sospettano gli investigatori, il numero delle timbrature. E ancora un altro comunale che “striscia” frettolosamente il cartellino indossando un casco per bici, per poi tornare indietro e andare via.

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Immagini eloquenti che hanno provocato la ferma reazione degli utenti dei social. Commenti e parole molto dure con invettive nei confronti dei presunti assenteisti rimproverati di comportamenti riprovevoli assunti solo perché titolari di posti pubblici. Gli internauti sostengono infatti che se avessero lavorato per conto di aziende private questa condotta i dipendenti del Comune non l’avrebbero mai potuta avere.

«Sarebbe ora che chi non ha voglia di lavorare......lasci il posto a chi può farlo», scrive Claudio Oldena su Facebook, «nel rispetto di chi paga per i vari servizi messi a disposizione del cittadino onesto». «Era ora che si cominciasse a fare pulizia considerando tutti i padri di famiglia che non hanno un lavoro», aggiunge Mirella Teti. «Sono quegli stessi dipendenti che quando il cittadino ha bisogno anche solo di un’informazione sbuffano, perché magari hanno fretta di andare a fare la spesa», conclude un altro degli utenti social. Da ieri mattina, appena circolata la notizia, la città ha reagito con un moto generale di sdegno verso i dipendenti infedeli.(c.l.)

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