Tagli e trucchi, l’enigma Angelini

Il rapporto dei Nas e le reazioni Pd riaprono la discussione sulle indagini.

PESCARA. La sanitopoli abruzzese riparte dai rapporti dei carabinieri dei Nas resi pubblici dopo la chiusura delle indagini. Ma riparte anche dal Pd - quello che è stato il partito di Del Turco e di molti degli indagati - che dopo un anno e mezzo di silenzio e imbarazzo, prende coraggio ed esterna i propri dubbi sull’inchiesta. Dapprima con il segretario regionale Silvio Paolucci («La giunta Del Turco fece scelte coraggiose»), poi con il responsabile regionale giustizia del partito Marco Alessandrini («Dai Nas arriva una lettura diametralmente opposta a quella cristallizzata dagli arresti»), infine con il presidente emerito del Senato Franco Marini («Del Turco e Mazzocca avevano iniziato un’azione di risanamento coraggiosa»). Certo, mancano i vertici nazionali (Del Turco ieri pur apprezzando l’intervista di Marini sul Centro ha parlato di «viltà politica» del gruppo dirigente democratico), ma il segnale che arriva dal Pd regionale e da Marini è chiaro.

Che cosa hanno scritto i Nas nel rapporto di 84 pagine consegnato alla Procura di Pescara un mese prima degli arresti del 14 luglio 2008? I carabinieri hanno innanzitutto ricostruito e documentato, partendo dal caso di due pazienti, il sistema dei ricoveri multipli e sovrapposti. In base a questa pratica che i carabinieri considerano «la chiave di lettura dell’interno sistema», un paziente poteva essere ricoverato più volte restando sempre nello stesso letto d’ospedale, mentre le sue cartelle cliniche si moltiplicano e con esse il fatturato della clinica. Un comportamento che per i Nas ha prodotto nel tempo notevoli «effetti economici» per i privati e che per i militari costituiva motivo sufficiente per chiedere al termine della relazione «misure cautelari personali coercitive in carcere» nei confronti di Vincenzo Angelini, allora amministratore del gruppo Villa Pini, della moglie Anna Maria Sollecito e di altre 4 persone.

Il secondo elemento documentato dalla relazione dei Nas riguarda il comportamento delle giunte regionali e delle commissioni ispettive, della Regione e della procura, nei confronti delle cliniche private, e in particolare di Villa Pini, rispetto ai fatturati.
I conti relazionati dai Nas dicono che nel 2004, giunta regionale di centrodestra e comitato ispettivo (nominato dal centrodestra) tagliarono a Villa Pini 14mila euro su un fatturato di 61 milioni di euro. Mentre nel 2005, epoca Del Turco, le decurtazioni furono di 18milioni, nel 2006 di 23 milioni (nel 2007 i dati sono incompleti ma i tagli sono di uguale entità).

I tagli iniziarono due anni prima dell’accordo con il governo per il piano di rientro, quindi furono decisi autonomamente dalla Regione che per la prima volta stabilì un tetto ai budget dei privati. Un mese dopo la relazione dei Nas e la richiesta di arresto per Angelini, a finire in cella furono però Del Turco e l’assessore alla sanità Bernardo Mazzocca perché nel frattempo Angelini aveva cominciato a parlare con i magistrati denunciando «il fiume di danaro» pagato per sopravvivere al risanamento della sanità regionale.