Tangenti e cultura, faccia a faccia De Fanis-Zingariello

E' durato due ore e mezzo l'incidente probatorio a Palazzo di Giustizia a Pescara. Durante il faccia a faccia è stato chiesto espressamente conto a Zingariello delle sue dichiarazioni durante la trasmissione su La7 con Lilli Gruber

E' durato due ore e mezzo l'incidente probatorio a Palazzo di Giustizia a Pescara nell'ambito dell'inchiesta che ha coinvolto l'ex assessore alla Cultura della regione Abruzzo, Luigi De Fanis, arrestato lo scorso 12 novembre per corruzione e peculato insieme alla sua ex segretaria Lucia Zingariello in relazione a presunte tangenti per eventi culturali. Durante il faccia a faccia è stato chiesto espressamente conto a Zingariello delle sue dichiarazioni durante la trasmissione su La7 con Lilli Gruber. Il passaggio che ha riguardato la domanda era quello relativo alle dichiarazioni rese in diretta dalla ex segretaria quando ha affermato di essere stata accompagnata da un uomo e non da una donna in bagno il giorno del suo arresto a casa. Il tutto perché, come ha spiegato la Procura, su queste dichiarazioni è stato aperto un fascicolo. Dopo che la Guardia Forestale ha presentato sui fatti una relazione chiesta dalla stessa Procura. A fine interrogatorio Massimo Cirulli, difensore dell'ex assessore De Fanis ha detto: «Siamo sostanzialmente soddisfatti. La credibilita di Zingariello secondo noi è uscita fortemente minata da questo incidente probatorio».

LA ZINGARIELLO. «Sono assolutamente serena e soddisfatta dell'incidente probatorio». Questo il commento della Zingariello appena uscita dall'incidente probatorio. «Si sposta sempre l'attenzione dall'assessore De Fanis, che era il responsabile di tutti, alla mia persona, perchè tutti riportate le mie foto, le mie cose, ma non quelle dell'assessore e del reale motivo per cui lui è sotto inchiesta?», chiede Zingariello. «Sono assolutamente serena e soddisfatta dell'incidente probatorio. E poi ora - ha quindi sottolineato - ho letto tutto, prima non avevo nessuna documentazione. Il mio nuovo legale ha preso le carte. Sono andata a rendere due interrogatori senza aver letto nulla, interrogatori che tra l'altro confermano ciò che riporta la documentazione reale. Sono stata quindi molto cristallina». L'avvocato di Lucia Zingariello ha detto soltanto: «Siamo soddisfatti di come sono andate le cose in questo incidente probatorio». L'avvocato di Ermanno Falone (legale rappresentante di una onlus del vastese coinvolto nell'inchiesta), Angela Pennetta, ha aggiunto: «Siamo soddisfatti perchè il nome del nostro assistito non e praticamente mai uscito fuori. Fatichiamo a capire perchè siamo in questo processo».

LE DICHIARAZIONI. L'avvocato Pennetta ha anche parlato delle dichiarazioni rilasciate da Lucia Zingariello, davanti al Pm Giuseppe Bellelli e al gip Maria Carla Sacco: «La dottoressa Zingariello - ha detto Pennetta - parlando degli assegni in alcuni casi si è avvalsa della facoltà di non rispondere e in altri ha detto che si trattava di semplici prestiti. La Zingariello ha parlato anche degli incontri fra De Fanis e Mascitti (l'imprenditore culturale che con le sue denunce fece scattare l'inchiesta), limitandosi a dire aver partecipato come segretaria e di non aver mai sentito e visto nulla di particolare». Sui viaggi, l'avvocato Pennetta ha concluso: «Si è parlato dei due viaggi fatti a Bologna e Roma. Nel primo caso per una visita medica della donna, nel secondo per un incontro che l'assessore De Fanis doveva avere con un dirigente di Poste Italiane».

NON SI PARLA DEL CONTRATTO. Nessuna domanda è stata fatta, comunque, a Lucia Zingariello dal gip, e tantomeno dal pm Bellelli, sul fantomatico contratto sessuale che sarebbe stato sottoscritto tra lei e l'ex assessore regionale alla Cultura, Luigi De Fanis. Nessuna domanda perché, hanno chiarito tutti i legali, l'eventuale sottoscrizione del 'documentò non ha nessuna attinenza col processo. A parlare del contratto era stata la stessa Zingariello ai Pm nel raccontare i suoi rapporti con De Fanis, e fotocopia dello scritto era stata fatta trovare dalla stessa Zingariello agli agenti della Guardia Forestale il giorno del suo arresto. Il documento esiste ma non è agli atti semplicemente perchè per l' accusa non ha nessuna attinenza con il processo in corso che riguarda le presunte tangenti che De Fanis, con la correità della Zingariello, avrebbe chiesto all'imprenditore culturale Andrea Mascitti.

MASCITTI. All'incidente probatorio era presente anche l'imprenditore Andrea Mascitti dalla cui denuncia è partita l'inchiesta denominata «Il Vate». Al termine dell'incidente probatorio l'imprenditore e la Zingariello si sono salutati. «Mascitti mi ha salutato cordialmente - ha detto l'ex segretaria di De Fanis - è venuto lui da me». Non c'è stato invece neanche un incrocio di sguardi tra De Fanis e Zingariello: «Ero concentrata sull'incidente probatorio». Da parte sua l'avvocato difensore di Zingariello, Tommaso Navarra, ha evidenziato che «sono state confermate tutte le dichiarazioni già rese nei precedenti interrogatori di novembre e dicembre scorsi. Si è scesi nel dettaglio di alcune situazioni. Il dettaglio è stato reso nei limiti delle conoscenze, che sono conoscenze non specifiche perchè il potere decisionale non era della segretaria ma dell'assessore. Quindi, fermo restando la puntualizzazione dei due profili, la mia assistita non si è sottratta minimamente a nessuna domanda».

©RIPRODUZIONE RISERVATA